14 marzo, 2010

A family affair (un affare di famiglia)

Poco tempo fa mi è capitato di imbattermi in un recente studio (2010) condotto dall’ OECD – Organisation for Economic Co-operation and Development, un’organizzazione di cui avevo già sentito parlare, ma di cui sinceramente ignoravo le finalità. Si tratta di un’istituzione nata in contemporanea con le politiche relative al Piano Marshall e in seguito ampliatasi oltre i confini americani con lo scopo di studiare, analizzare, migliorare lo sviluppo socio-economico di molti paesi attraverso ricerche altamente specializzate e rapporti analitici come quello che per caso ho letto.
Lo studio si chiama “Family affair” ed è stato ampliamente riportato da molti quotidiani italiani e da molte fonti sul web. Attraverso alcuni test e attraverso la raccolta di alcuni dati nei diversi paesi membri dell’OECD, si è dimostrato (con una ottima approssimazione e un relativamente basso grado di incertezza) che il background socio-economico dei genitori, parimenti al loro grado di istruzione (soprattutto di livello superiore, universitario) abbia un legame più che proporzionale con l’accesso all’istruzione e i livelli di reddito futuri dei figli.
Ciò è maggiormente vero in alcuni paesi dell’OECD, guarda caso…Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e meno in altri, in testa Nord-Europa, ma anche Corea e Australia.
image
Come a dire che in Italia chi nasce in una famiglia di ingegneri, non solo ha un’alta probabilità di diventare un ingegnere anch’egli, ma anche se non intraprendesse la carriera dei genitori o del genitore, avrebbe una maggiore facilità di accesso sia a livelli più alti di istruzione che a livelli di reddito più alti di suoi coetanei provenienti da famiglie meno abbienti.
Tutto ciò, a livello socio-economico, si descrive come IMMOBILITA’  o SCARSA MOBILITA’ SOCIALE INTERGENERAZIONALE… Che per l’appunto l’OECD tenta di studiare allo scopo di mitigarne gli effetti.
Ovviamente l’OECD non è un ente filantropico che veicola messaggi di giustizia sociale per puro scopo caritatevole. Lo studio parte dal semplicissimo presupposto economico dell’EFFICIENZA. Minore mobilità sociale significa danneggiare e/o allocare in modo scorretto le risorse e i talenti di cui una società dispone. Inoltre, un’ineguaglianza nelle opportunità individuali offerte generano perdita di motivazione, e in ultimo di produttività dei cittadini che potenzialmente possono danneggiare il livello di crescita dell’economia.
Personalmente la cosa mi ha abbastanza impressionato… Non che fossi così sprovveduta da  non notare il fenomeno prima che un’organizzazione internazionale ne intreprendesse lo studio… Ma cacchio, vedere quelle barrette dei grafici sancire la definitiva e razionale consacrazione di uno status delle cose, estremamente vero per l’Italia, è stato come provare una sconfitta…Non so dirlo meglio di così.
Inoltre è come se, non solo se avessi digerito l’utopica visione della possibilità per ognuno di accedere ad un dignitoso livello di vita (reddito, salute, istruzione), ma anche la necessità economica di adottare misure di redistribuzione e di uguaglianza (ampiamente spiegate nello studio) fosse venuta meno…
La sensazione è che non solo i figli dei più potenti avranno sempre le migliori condizioni di accesso a qualsivoglia risorsa, alla faccia dell’uguaglianza sociale…(passi pure), ma che neanche dal punto di vista economico, a bene osservare le condizioni di vita odierne, gliene freghi una CIPPA dell’inefficienza…
Per inciso, nonostante l’amaro che rimane dopo la lettura dello studio, ci sono due o tre spiragli di positività: migrare verso altri paesi (ahahahah)…scherzo…
1. Politiche di redistribuzione, tassazione o aiuto finanziario agli studi
2. L’importanza di un ambiente scolastico diversificato e che accolga i cittadini in giovanissima età
3.Le individuali e ereditarie caratteristiche che possono fare di un individuo teoricamente svantaggiato, un fuoriclasse del futuro (del tipo, UNO SU MILLE CE LA FAAAA)
elisabetta costantino

image

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog

Cerca nel blog