I miei occhi giacciono
in fondo al mare
nel cuore delle alghe
e dei coralli.
Peppino Impastato
E' arrivato il giorno. E' sopraggiunta la sera e con lei l'emozione di aver condiviso un pezzo di storia e un pezzo di cammino. Non sono sconosciuti le persone accanto a me. Non lo è nemmeno questo ragazzo, Alessandro, canta...Stornella la strada, dei pagliacci e delle streghe. Non lo è Giovanni che ci ringrazia tutti, quando probabilmente dovremmo essere noi a ringraziare. Non è estraneo nemmeno il silenzio di alcune alcove di Cinisi... Ma ci stiamo lavorando... Un pò estranea forse la vivacità di alcuni ragazzi, che in vino veritas, dimostrano di esserci sì...ma chissà per chi o cosa...
Ma quando gridiamo Peppino è vivo e lotta insieme a noi o la Mafia è una montagna di Merda... Non è utopia... Ci credo ci crediamo. Siamo famiglia e non branco. Siamo tutti diversi ed uguali.
Pronti a rompere i timpani di chi non vuol sentire, pronti a divellere i cardini delle persiane ancora chiuse.
Pronti ad incazzarci. Ad avere la libertà e la dignità di farlo. Ancora.
Elisabetta Costantino
Suona, fanfara sgangherata, per gli esiliati dal mondo delle favole. Cantate, ciurma di ribelli, che al suono delle vostre voci, impaurita, scappa la tarantola della disperazione (Alessandro Mannarino – tratto da “Il bar della Rabbia”)
Volevo fortemente che fossero queste le parole per aprire il post!
Siamo giunti all’ultimo giorno… il GIORNO… il 9 maggio. L’eco di questa data fa da cornice al ricordo dell’uomo che sfidò i malavitosi, con l’unica arma che non sapevano usare: l’ironia, senza freni, senza censure. Dappertutto.
Trentadue anni dopo, la casa dei “cento passi” diventa, con un corteo variopinto e festante, il simbolo della lotta. Di chi spera senza mollare, di chi cambia senza “cambiare”…
Quasi le otto e mezza della sera. Bandiere, striscioni scritti a mano, danze sfrenate, colore, rumore, parole forti, cori, cicche brillanti e risate. Cinisi sembra rinascere, da quella gente che la vede spenta, con il sole che non vuole proprio saperne di scendere e perdersi quello spettacolo. Anche le luci per strada sembrano meno giallastre, arrotondando gli angoli delle sagome in processione. La casa di Peppino è piena di sguardi curiosi… gente del luogo, ragazzi da tutta Italia e bambini che ascoltano storie, somiglianti a favole d’altri tempi. Un panino al volo, una birra, un caffè e di corsa al concerto.
Apre la festa “notturna” il gruppo “Il Bello, il Brutto e il Grattino”, che scaldano gli animi. A seguire, Salvo Vitale, introduce un’attrice che, con le sue parole, rende di vetro gli sguardi di tutti noi. Il ritmo continua a salire sulle note dei “Pupi di Surfaro”, molto apprezzati dai più giovani, e soprattutto grazie alla infinita presenza sul palco del grande Alfio Antico, davvero difficile da descrivere.
Il concerto non può avere finale migliore: Alessandro Mannarino con il suo incredibile repertorio, avvolge tutti in balli, canti e personaggi dai mille volti e dai mille accenti. Artista sopra e sotto il palco, che sicuramente farà strada nella storia della musica “che conta” davvero. Alla fine si è stanchi, ma contenti. Sicuri che essere presenti è stata la cosa giusta da fare, a prescindere dal colore del proprio istinto… Insomma una di quelle serate che non vorresti finissero mai. Una di quelle serate nelle quali essere insieme a tanta gente è importante… così come urlare al cielo, retorica a parte, quel nome che ci ha portato tutti li, facendo incrociare i nostri destini… Ciao Peppino!
Andrea De Luca
E adesso il nostro reportage:
E adesso il nostro reportage:
Un mare di gente
a flutti disordinati
s'è riversato nelle piazze,
nelle strade e nei sobborghi.
E' tutto un gran vociare
che gela il sangue,
come uno scricchiolio di ossa rotte.
Non si può volere e pensare
nel frastuono assordante;
nell'odore di calca
c'è aria di festa.
Peppino Impastato
che dirvi cari elisa e andrea? avete portato una fiaccola, un'idea, la fede, il credo. avete portato una parola. insieme ad altri. in chi era a cinisi era l'idea di un rinnovamento e di un rinascimento. soprattutto era il ricordo e l'icrollabile fede ... ci saranno state tante persiane chiuse, ma al tempo ... una dopo l'altra rinunceranno ai loro lucchetti e l'idea si farà libertà e da essa innescherà la rinascita. dal primo all'ultimo dei cento passi. bel pezzo. bel montaggio video. bell'intervista.
RispondiEliminaLe sensazioni, descritte nell'articolo da Elisa, di "conoscenza" e di condivisione, creano un legame Reale tra quanti hanno partecipato a questo evento coltivandolo nel tempo e nel cuore. Anche Alessandro Mannarino, nel video, parla in modo molto autentico, sentito. Come molti di noi è stato al "bar della rabbia", ma poi esce dinuovo per la strada e con la fame! Fame di vivere le giornate al meglio e di fare sentire quella voce dalle persiane.
RispondiEliminaLeggere e ascoltare di persone che raccontano in modo così sentito ciò in cui credono, dà più forza anche alle nostre idee!
Belle parole, grazie sia a Vito che a Licia.
RispondiEliminaVoi eravate lì con me ed Eli...
è bello leggere altre persone...è bello scoprire che le a loro arrivano le medesime sensazioni. grazie licia.
RispondiEliminaOh, grazie mille Andrea e a te Eli per il pensiero così carino. Anzi voi avete dato parecchio a me con l'occasione di poter scrivere; mi sa che ci "rileggeremo"! Volano tanti grazie, ma sono tanto sentiti.
RispondiEliminacome dice Mannarino...il rischio c'è..il rischio che sia una giornata di festa e basta, fine a stessa, ...ma per fortuna, il "rischio" è anche quello di lanciare un grido in grado di smuovere coscienze sopite e/o di ricaricare coscienze scoraggiate!...queste occasioni sono piccole traccie,indicazioni, per chi vuole percorrere la strada della libertà!...io questa volta l'ho mancata, ma grazie a voi, al vostro articolo e reportage, ho ricevuto comunque il segnale-radio di Radio Aut!
RispondiEliminacomplimenti Eli e Andrea...il messaggio passa ed è un bellissimo omaggio a Peppino che con la sola forza delle sue parole ha messo paura alle bestie di mafiopoli
grazie ciupy! grazie a te e a tutti quelli che c'erano e che pur non essendoci stati hanno fatto catena un passo dopo l'altro fino a 100, davanti alla casa che fu di don tano, davanti al palco, con mannarino e con il ragazzo mangia fuoco che aveva il cuore nelle alghe e nei coralli!
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