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9 Maggio 2010 - Oggi ricorre l’anniversario della morte di Peppino. Credo che essere presenti sul posto sia un bisogno prima che un piacere, per un Vero Siciliano. Quindi per chi non l’avesse ancora fatto, il programma dell’ultima giornata è poco al di sopra di queste parole. Oltretutto stasera a chiudere l’evento ci sarà la partecipazione di uno dei più talentuosi cantautori della nuova generazione: Alessandro Mannarino, accompagnato da Alfio Antico… imperdibile! Allora dopo la partita, ci vediamo tutti a Cinisi per divertirci con impegno”.
Andrea De Luca
8 maggio, meno 1 giorno al 9 maggio. poche persone, tante persiane chiuse. cristiani a “bersu”, pochi. forestieri di più.
la politica dell’acqua che sciacqua altri ricordi.
Sulle note… Dolcenera. un fratello, in prima fila. l’occhio teso e l’orecchio attento. lo guardiamo come fosse UFO. come se sopravvivere alla memoria, e a Cinisi per di più, fosse di per se, già miracoloso. Entra in scena Alfio Antico, “gnomo” di percussione-munito. Orgogliosamente contadino, appartenente alla sua terra come Fabrizio, come Peppino…
Oggi sarà il botto. Sarà scruscio e giocolerie per turisti e stranieri. Peppino mangiatore di fuoco, che con il fuoco ha scherzato e con quel fuoco si è bruciato. Peppino come una fenice. Sperando che 500 mt più in basso, dove la musica non arriva più e dove il fuoco non riscalda, i picciutteddi ormonalmente attivi possano vantarsi un giorno sulla loro carta d’identità… Segni particolari: compaesano di Giuseppe Impastato, clown che disse no alla MAFIA.
Elisabetta Costantino
e le sue parole erano come cazzotti. facevano male. da una parte i minchioni, i paesani, fra persiane a lucchetto e scoli intoppati, dall'altra i "mala" e tano. erano parole che t'aprivano dentro. non erano minchiate. che erano cose a mestiere, tano lo sapeva. erano di quelle parole che t'aprono in mezzo, come quando una lama incide sul dritto e il rovescio della coscienza. e t'arrivavano in faccia, tra le pupille dell'anima, nel cuore del discorso senza altri giri ... altrimenti, e questo lo sapeva, puzzavano come "le peggio" minchiate. peppino sapeva quale peso dare ai suoi cazzotti. era un cristiano piccolo, gracile, ma di quelli che lo scruscio lo senti ad ogni battito di palpebra. passo che palpita a passo. uno dopo l'altro. e dalle sue parole erano cento passi ... da una parte i minchioni e dall'altra "i mala". gli uni si tenevano chiusi, come in campana, nella muffa del nero quando, tra le cantoniere, i "bagghi" e le piazze, è la paura. gli altri, dagli sbirri ai mala, lo scruscio lo capivano e le andavano tentando di tutte. le sue parole erano come quei
cazzotti su per i denti dell'anima. e se ti pigliava giusto eri come a dovere fare una scelta: di qua o di "là".
gli venne d'ammazzarlo ... e lo creparono. le sue parole, però, continuano a macinare passi ... di quelli che non tornano indietro. di quelli che i paesani li sentono come scrusci di tuono e lampiate di vento. ancora. uno dopo l'altro. io, come quei certi e taluni studiosi, la mafia non la so. ma so che dopo il sangue sulla ferrovia, in contrada feudo, sono rimasti pochi cristiani giusti, tanti minchioni e moltissimi scorfani senza lisca nè palle e con la bocca "china" di cipria, parole e rossetto.
Vitobenicio zingales
cazzotti su per i denti dell'anima. e se ti pigliava giusto eri come a dovere fare una scelta: di qua o di "là".
gli venne d'ammazzarlo ... e lo creparono. le sue parole, però, continuano a macinare passi ... di quelli che non tornano indietro. di quelli che i paesani li sentono come scrusci di tuono e lampiate di vento. ancora. uno dopo l'altro. io, come quei certi e taluni studiosi, la mafia non la so. ma so che dopo il sangue sulla ferrovia, in contrada feudo, sono rimasti pochi cristiani giusti, tanti minchioni e moltissimi scorfani senza lisca nè palle e con la bocca "china" di cipria, parole e rossetto.
Vitobenicio zingales
Una noce in sacco, che però faceva scruscio...
RispondiEliminaE loro lo sapevano, e si incazzavano, tutte le sere, sintonizzati su radio out, Peppino che li prendeva per il culo e loro a farsi le budella fradicie!!!
e continuerà a fare scruscio!!
RispondiEliminadeve continuare perchè ciò che è stato ieri Cinisi non è allucinazione di massa, è lucido sogno buttato lì davanti ai nostri occhi.
benvenuto andrea ... oltre ad essere super con le tue visioni grafiche se super anche con le parole .... bel pezzo. uno di quelli che si beve d'un fiato ... e la cinisi che fu di peppino è sempre difficile da cogliere ...
RispondiEliminaGrazie Vito per la stima.
RispondiEliminaEssere li posso dire che è stato fantastico!
Hai proprio ragione Peppe. Speriamo che Radio Out continui il suo messaggio con la stessa intensità. Grande
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