Io avevo pochi anni.
Troppo pochi per capire, ma ugualmente mi ricordo di quel buffo uomo con una macchia in testa che fu protagonista del suo tempo e inaugurò un nuovo tempo.
Era il mio tempo delle domande assurde..."quando il bambino era bambino".
Il tempo del mondo non è il tuo tempo.
Ora rivedo quelle immagini, quei suoni a distanza di 20 anni.
Alla fine ogni muro cade.
E' caduto anche quello di Berlino: 106 km di cemento alto poco più di tre metri che ha diviso anime, corpi, vite.
Due Germanie, due nazioni, due mondi, due poli.
Nel bipolarismo del secolo breve si sono consumate la paure di non poter vedere nascere un nuovo secolo.
Ma l'uomo è andato oltre.
Oltre quel muro.
Gli occhi si rigano di lacrime.
Nuovi e più pesanti muri si sono issati.
Forse ci hanno tolto la memoria.
Forse siamo vittime di un'amnesia senza tempo e senza fine.
Non abbiamo imparato dagli errori. Ne abbiamo mistificato le conseguenze.
Alla fine ogni muro cade.
Alla fine ogni muro può risorgere?
articolo di elisabetta costantino
foto di Frederick Ramm
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