05 gennaio, 2010

Giuseppe Fava. 5 gennaio 1984.Per le sue parole 5 colpi di 7.65. di vitobenicio zingales


5 Colpi di 7.65.


di sera. 5 gennaio 1984. a catania. in via dello stadio. una renault 5 si ferma di lato al marciapiedi. nel buio di quella sera echeggiano 5 colpi di 7 e 65. cinque colpi sparati alla nuca di quell'uomo. cinque colpi infami e vigliacchi.

quell'uomo era uno che le parole le diceva non soltanto per dirle. erano le parole di cui le parole parlano. perchè erano fendenti. parole che davano fastidio, perchè erano forti come quei cazzotti che t'arrivano in faccia e nel sangue, tra fegato e coscienza. parole che giungevano in sagoma.

alla bocca dello stomaco... nel 1984 ... e tra le palle dei più potenti, a quel tempo, a catania.

le parole erano di giuseppe fava. ed erano parole che urlava e diceva dal palco di un giornale. che facevano più sangue di quanto facevano le pallottole sparate a quel tempo dai sicari di mafia... e ancora più sangue e ancora più danno di quella menzogna che dopo la morte di quell'uomo osò, spudorata, un consenso tra le solite parti in causa. ma quei 5 colpi bastardi di 7 e 65 li ordinò la mafia. avola ed ercolano li spararono in rapida successione e dalle brevissime distanze, per ordine infame di nitto santapaola. l'innesco? le sue parole e il danno che andavano facendo. le sue parole parlavano di cosa nostra. e del sodalizio obliquo tra i potenti cavalieri del lavoro e la cosa nostra di quel tempo. a catania. le sue parole andarono a segno. come cazzotti che t'arrivano in faccia. in sagoma. tra le palle di chi si credeva, e di chi ancora, si crede un'invincibile gigante.
vitobenicio zingale

foto di andrea de luca

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog

Cerca nel blog