Fossi il direttore di una casa di distribuzione vagliante tutti i film prodotti sul pianeta e presentati alla percezione dei suoi abitanti potrei farla molto più breve col dire...: "è roba stantia, ricavatene soltanto le sequenze animate e proponetele per farci un videoclip musicale... Chiudete la porta quando uscite..grazie".
Ma non esiste un simile apparato, almeno per quanto io ne sappia, un C.P.P.U. Comitato per la Progressione delle Percezioni Umane" e non v'è dunque la benché minima possibilità di farvi carriera...Di conseguenza ...
"Scontro tra i Titani"...recensione: una volta spente le luci del cinema, la vostra attenzione verrà attirata dal giovane Perseo, eroe di questa storia, un pò come Gesù figlio di Dio, ma cresciuto dal falegname Giuseppe, anche lui figlio del dio dei greci Zeus cresciuto però da una famiglia di pescatori... Ma perchè no? Su una barca costruita con le assi fabbricate dal Giuseppe di prima. Chissà. Comunque si diceva di Perseo, un Perseo vent'enne ormai, giovane e vigoroso, prontamente capace di lavorare e badare a se stesso, un Perseo felice, un Perseo totalmente emarginato. "Ho tutto quello che mi
serve qui", sì Perseo... Come, no! Ti manca solo l'orticello e la dentiera sul comò. Già, questo è quello che il povero pescatore avrebbe voluto dirgli una sera sotto le stelle, quello che gli avrebbe detto prima o poi se la mattina dopo, lui e la sua intera famiglia, non fossero stati domiciliati in fondo agli abissi del mar Mediterraneo per mano di Ade, insorso quest'ultima contro l'arroganza dei soldati di Argo dopo che questi ebbero rovesciato una monumentale statua di Zeus posta su di un promontorio alto sulla costa, di modo da negare la loro obbedienza agli dei. Solo Perseo riesce a scamparla, ma perde la sua famiglia durante la rappresaglia del dio, un dio al quale giurerà vendetta. Come l'eroe di Prince of Persia, Perseo è un uomo demotivato spiritualmente dalla perdita di quanto di più caro possedeva al mondo, un eroe dal cuore triste. Persia, Perseo, l'anafora col verbo "Perdere" non deve essere del tutto casuale. A parte i giochetti comunque, ponendo un ricco e saporito minestrone come metafora dell'intera raccolta dei miti pervenutaci dalla cultura greca, questa seconda rivisitazione del mito di Perseo ci si para davanti come una malconcia zuppetta di ortiche che già al primo assaggio prudono e turbano il palato di chiunque abbia un minimo di buongusto in fatto di drammaturgia. Meglio cambiare ristorante.
Rick Overatoserve qui", sì Perseo... Come, no! Ti manca solo l'orticello e la dentiera sul comò. Già, questo è quello che il povero pescatore avrebbe voluto dirgli una sera sotto le stelle, quello che gli avrebbe detto prima o poi se la mattina dopo, lui e la sua intera famiglia, non fossero stati domiciliati in fondo agli abissi del mar Mediterraneo per mano di Ade, insorso quest'ultima contro l'arroganza dei soldati di Argo dopo che questi ebbero rovesciato una monumentale statua di Zeus posta su di un promontorio alto sulla costa, di modo da negare la loro obbedienza agli dei. Solo Perseo riesce a scamparla, ma perde la sua famiglia durante la rappresaglia del dio, un dio al quale giurerà vendetta. Come l'eroe di Prince of Persia, Perseo è un uomo demotivato spiritualmente dalla perdita di quanto di più caro possedeva al mondo, un eroe dal cuore triste. Persia, Perseo, l'anafora col verbo "Perdere" non deve essere del tutto casuale. A parte i giochetti comunque, ponendo un ricco e saporito minestrone come metafora dell'intera raccolta dei miti pervenutaci dalla cultura greca, questa seconda rivisitazione del mito di Perseo ci si para davanti come una malconcia zuppetta di ortiche che già al primo assaggio prudono e turbano il palato di chiunque abbia un minimo di buongusto in fatto di drammaturgia. Meglio cambiare ristorante.
Vignetta di Andrea De Luca
Nessun commento:
Posta un commento