11 gennaio, 2012

valeria, della vita e della morte. di vitobenicio zingales

era la vita.
La paziente, sposata e madre di un bambino di 7 mesi, sarebbe stata vittima di un clamoroso errore: i sanitari le avrebbero somministrato 90 milligrammi - invece che 9 come prescritto dai protocolli - di una molecola chemioterapica, la vinblastina.

Era bella. Era madre. Era la vita. Possedeva un sogno: la rinascita. Sapeva il freddo. E il tormento, su per la punta di un ago. Possedeva la speranza e la forza. Credeva la vita e sapeva la vita negli uomini di buona volontà. Tra i suoi palmi aperti era il dolore ... e al suo inverno generava inneschi di grano.

Era bella.

Se questo è un Uomo.

vbz

2 commenti:

  1. è un pensiero bellissimo .... mi auguro ,anche se ormai nn serve a nulla , che qualcuno paghi , perchè nn si può morire così mentre cerchi disperatamente di attaccarti alla vita affrontando una chemio dolorosa e mortificante. Ciao Valeria e grazie VBZ è sempre un piacere leggerti . Maria Fedele

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  2. trovo che sia ingiusto, talvolta, morire. questo è una di quelle ingiuste perdite. niente e nessuno potrà equilibrare il vuoto di un fiore reciso. grazie ... davvero grazie, maria cara.

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