18 ottobre, 2012

furori, di vitobenicio zingales

furori

giungeva da quelle attese il pregio del comparare e nessuna cicatrice, escavata nel sangue, rimescolava così bene tra i segni di quel farsi appuntamento. era in quell'intendersi obliquo la loro perfetta pertinenza e nessun taglio, logorato in fondo, illuminava più di quel segnarsi a carne. la coscienza non aveva altra pelle da indossare e semmai il dubbio, in quel vivente tugurio, non v'era tempo per salvare dio. in quelle ore, erano più cose lì nell'aria di quelle accumulate dal mondo là fuori e per una più onorevole circostanza.

erano amanti.
vbz
photo, nikola borissov

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