Come volevasi dimostrare... come volevasi dimostrare... come volevasi dimostrare...
questa frase riecheggia nella mia mente, quasi ossessivamente, da almeno tre giorni, da quando, cioè, ho letto dei ridicoli risultati conseguiti dalla misura antinquinamento, comunemente definita “targhe alterne”, introdotta dall'amministrazione di Palazzo delle aquile.
Era praticamente matematico che ciò sarebbe accaduto.
A dieci giorni dall'avvio della misura antismog, circolazione a targhe alterne dal Viale della Regione Siciliana al mare (ex-ZTL A e B), le centraline antismog bocciano la manovra del Comune. Infatti, sono stati registrati per due giorni consecutivi superamenti nei livelli di polveri sottili e valori di Pm10, valori, peraltro, più alti rispetto ai giorni in cui il provvedimento non era in vigore.
Per commentare questo “magnifico risultato” l'assessore all'Ambiente Mario Parlavecchio ha dichiarato: "Inutile prendersi in giro - dice Parlavecchio - al momento le targhe alterne non stanno dando i risultati che avremmo sperato. Ho così deciso di convocare subito una riunione tecnica, un tavolo di crisi che affronti tutte le criticità che sono emerse durante i primi giorni di sperimentazione".
D'altronde cosa ci si poteva aspettare da un provvedimento “pensato” dall'illuminato assessore al traffico Francesco Scoma?
Fin dall'inizio in molti avevano espresso più di una perplessità sul buon esito dell'ennesima, gratuita, cieca e stupida vessazione fatta ai palermitani.
Ma vi immaginate, abbassare i livelli d'inquinamento imponendo ai palermitani, per esempio, di andare a lavorare un giorno si e uno no, andare in banca, alle poste, dal medico o presso un ufficio pubblico un dato giorno piuttosto che un altro.
L'inquinamento non va contrastato e ridotto, dall'oggi al domani, con provvedimenti palliativi, antiquati e socialmente ingiusti come la circolazione a targhe alterne. L'inquinamento in città va combattuto con strumenti di medio e lungo termine come la chiusura permanente alle auto nel centro storico con i varchi elettronici dotati di videocamere, gli incentivi all'uso dei mezzi pubblici attraverso abbonamenti a tariffe agevolate, i parcheggi di interscambio periferici con servizio navetta gratuito fino al centro città per chi vive in periferia, il car sharing, il tram ed i bus elettrici ed i controlli a tappeto delle caldaie e delle emissioni in atmosfera degli opifici (peraltro pochi).
Eppure dopo la figuraccia fatta l'anno scorso col famoso ”pass ZTL” che funzionava in base al principio: “caro cittadino se hai l'auto euro 0, 1, 2 e 3 non puoi circolare nella ZTL A perché inquini troppo, però se paghi all'amministrazione comunale 15 euro l'anno come per magia la tua auto comincerà ad inquinare meno e quindi potrai tornare a circolare”
pensavo che il Sig. Sindaco, con la sua giunta, si sarebbe sforzato un po' di più per trovare una soluzione al “fumoso problema”.
Ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: disagi arrecati ai palermitani, ingorghi nelle zone periferiche e inquinamento aumentato.
Nei prossimi giorni spero di poter commentare eventuali evoluzioni di questa vicenda.
Prima di concludere permettetemi di esprimere la mia solidarietà a quel capretto la cui testa è stata mozzata per “intimidire” uno degli amministratori della nostra città. Episodio “grave e preoccupante” almeno quanto quello verificatosi l'anno scorso, quando la testa di un altro ovino era stata sacrificata per “intimidire” un senatore palermitano, da sempre in prima linea contro la mafia.
Vogliate perdonare il mio sarcasmo, ma mi aiuta ad ingoiare lo schifo che ammorba la mia, la nostra amata città.
A presto,
Gigra
Sai cosa mi fa ridere? Sentire parlare di misure anti inquinamento, di raccolta differenziata, di piste ciclabili, in una città come la nostra. Dove ormai abbiamo fatto l'occhio ai cumuli di rifiuti per le strade, dove, se qualcuno passa a toglierli, per noi la città è stata ripulita, perchè le cartacce, i sacchetti e quant'altro sui cigli dei marciapiedi fanno ormai parte dell'arredo urbano. Una città nella quale aspettare un autobus per un'ora, fa parte del quotidiano e allora, meglio andare in macchina; e poco importa se non trovo parcheggio, la metto in quarta fila e lascio le chiavi al parcheggiatore abusivo, tanto ormai siamo amici. Questa è purtroppo la realtà della nostra città, e questo è lo standard al quale, ahimè, ci siamo ormai adattati un pò tutti. Oddio, mi sento male!!!
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