Do il benvenuto ufficiale a Francesco da parte di tutta la redazione D'Impatto, sperando che la rubrica di poesia possa essere presto arricchita di tante nuove voci e parole!!!
La poesia "Primo giorno di lavoro" ha vinto il primo premio del concorso organizzato dalla Fondazione Alinari (Firenze).
Primo giorno di lavoro
'Pane, marmellata, una banana e il caffé.
E uscivamo come leoni da una gabbia'
Disse mio padre,
E uscivamo come leoni da una gabbia'
Disse mio padre,
a proposito della colazione
che precedeva il turno al cantiere.
Latte, marmellata, caffé e una sigaretta
scelsi io,
che precedeva il turno al cantiere.
Latte, marmellata, caffé e una sigaretta
scelsi io,
prima di dirigermi verso il deposito.
E proprio come un leone da una gabbia
lasciai casa col passo convinto e con la testa alta.
Dopo il turno pomeridiano rientrai
stanco,
E proprio come un leone da una gabbia
lasciai casa col passo convinto e con la testa alta.
Dopo il turno pomeridiano rientrai
stanco,
come un leone a digiuno ma non affamato
che ritorna con la strana sensazione
di non aver predato nient'altro che una parte di se stesso.
che ritorna con la strana sensazione
di non aver predato nient'altro che una parte di se stesso.
Francesco Maccarrone
"Primo giorno di lavoro" descrive due momenti di un mio primo giorno di lavoro, per l’appunto.
Il primo si verificò durante la colazione: mio padre, ex operaio dei Cantieri Navali, mi fece assaggiare il suo passato mentre mi apprestavo a vivere una situazione analoga, in termini di fatica fisica e di alienazione psicologica, nel mio presente.
Il secondo coincise con la fine di quel giorno di lavoro.
Arrivai a casa e scrissi, quasi vomitando la stanchezza.
Penso, sinceramente, di essere stato fortunato: la sera, quando rilessi, sentii di aver acciuffato la verità, per un istante, a nome di molti e di averle dato la veste irripetibile di una poesia.
Alle volte il lavoro ti strappa l'anima. il respiro vitale. il lavoro dovrebbe nobilitarci.
RispondiEliminama non ci tengo. preferisco essere una qualunque che fa il suo dovere. e questo non è lavorare.
Concordo con te.
RispondiEliminaLa maggior parte di noi si ritrova a dedicare tre quarti della propria vita a fare quello che non era nei suoi sogni...
Perchè dopo averli rincorsi per anni, ti capita l'occasione...
E questa società non te ne offre mai una seconda...
L'uomo non è nato per il lavoro.
RispondiEliminaO almeno non è nato per il lavoro cosi come, purtroppo, è inteso oggi.
Una poesia straordinaria, la conservo...e quindi "buona la prima"
Gero
Una poesia sincera, è come un bicchiere d'acqua... difficile leggerci dentro. Ma a volte, basta quel buon bicchiere d'acqua per sopravvivere... allora beviamo e godiamoci il momento. Grazie Francesco, alla tua!
RispondiEliminaVi ringrazio.
RispondiEliminaDopo il bicchiere d'acqua..
bicchiere di vino da qualche parte prima o poi? mi farebbe piacere incontrarvi.
Francesco