
Io che sono emo e mi faccio due canne al giorno
Io che sono cool e alla grande tiro di coca al week
Io che siccome tutti lo fanno…
Io che vendo, ma che sono minchione a rilasciare
scontrini e fattura?
Io che è nel loro diritto, ma li faccio apparire
come enormi riciclabili favori
Io che chiudo un occhio quando non mi conviene
chiuderli entrambi
Io che ho visto e non faccio una sega
Io che ho sentito, ma non mi fotte una mazza
Io che ho capito, ma me ne sto chiuso, sicuro in campana
Io che al lavoro: “collega, rallenta che tanto qui non fotte
a nessuno!”
Io che “meno male che c’ho l’internet in ufficio… “
Io che il dirigente ci mette l’uno contro l’altro, ma quello che
conta è il pane quotidiano
Io che voto in cambio di euro cinquanta
Io che per un posto di lavoro, non mi piace, ma voto allo “zio”
Io che se ho la “tessera” mi fanno il favore
Io che organizzo sfilate in memoria, ma “quello si, deve”
lavorare: me lo manda il solito “zio”
Io che non me ne perdo una, da Scaglione a Chinnici, ma è una
passerella per pagarmi le spese, tra manifesti, cene e convention
Io che gli stipendi dei miei servi dipendenti
me li ficco alla banca, poi tanto da me devono sbattere il muso
Io che più morti di fame ci sono
e più i miei privilegi schizzano in vetta
Io che ho capito come gira: “’sti cazzi!!!”, mi faccio furbo
e mi guardo il mio
Io che “le lotte di classe e di categoria, Evola e Marx, Ernesto e Togliatti
sono tutte emerite cazzate
Io, ma perché devo fare la fila… che sono minchione?
Io che se non ho l’”amico”, dalla minchiata più piccola
alle cose che contano, ma manco a parlarne
Io che se compro in nero,
sono furbo e pure ci guadagno
Io che mi butto in politica
perché solo lì è soltanto possibile: mi faccio i soldi e divento
qualcuno
Io “e a me che me ne viene se faccio come dici?”
Io che sparo minchiate pur sapendo di fottere
il culo, i sogni e la buona decenza di quei soliti
quattro precari, accattoni sfigati
Io che se mi faccio i fatti miei ci campo di sopra
e in buona salute
Io che il sindacato m’ha permesso
di farmi quei porci comodi che neppure ti sogni
Io che al consiglio di quartiere sono cento euro e passa
per pancia, pruriti e presenza
Io che se ce ne sono altre puoi pensarle
e metterle qui al prossimo giro
Io che oggi è il 23 di Maggio
e mi ricordo che è morto un signore
di nome Giovanni Falcone
Io che il 19 di Luglio… con cappellino e striscione: contaci fratello, sempre presente!
Ecco perché.
Io amo la Mafia.
Io che sono cool e alla grande tiro di coca al week
Io che siccome tutti lo fanno…
Io che vendo, ma che sono minchione a rilasciare
scontrini e fattura?
Io che è nel loro diritto, ma li faccio apparire
come enormi riciclabili favori
Io che chiudo un occhio quando non mi conviene
chiuderli entrambi
Io che ho visto e non faccio una sega
Io che ho sentito, ma non mi fotte una mazza
Io che ho capito, ma me ne sto chiuso, sicuro in campana
Io che al lavoro: “collega, rallenta che tanto qui non fotte
a nessuno!”
Io che “meno male che c’ho l’internet in ufficio… “
Io che il dirigente ci mette l’uno contro l’altro, ma quello che
conta è il pane quotidiano
Io che voto in cambio di euro cinquanta
Io che per un posto di lavoro, non mi piace, ma voto allo “zio”
Io che se ho la “tessera” mi fanno il favore
Io che organizzo sfilate in memoria, ma “quello si, deve”
lavorare: me lo manda il solito “zio”
Io che non me ne perdo una, da Scaglione a Chinnici, ma è una
passerella per pagarmi le spese, tra manifesti, cene e convention
Io che gli stipendi dei miei servi dipendenti
me li ficco alla banca, poi tanto da me devono sbattere il muso
Io che più morti di fame ci sono
e più i miei privilegi schizzano in vetta
Io che ho capito come gira: “’sti cazzi!!!”, mi faccio furbo
e mi guardo il mio
Io che “le lotte di classe e di categoria, Evola e Marx, Ernesto e Togliatti
sono tutte emerite cazzate
Io, ma perché devo fare la fila… che sono minchione?
Io che se non ho l’”amico”, dalla minchiata più piccola
alle cose che contano, ma manco a parlarne
Io che se compro in nero,
sono furbo e pure ci guadagno
Io che mi butto in politica
perché solo lì è soltanto possibile: mi faccio i soldi e divento
qualcuno
Io “e a me che me ne viene se faccio come dici?”
Io che sparo minchiate pur sapendo di fottere
il culo, i sogni e la buona decenza di quei soliti
quattro precari, accattoni sfigati
Io che se mi faccio i fatti miei ci campo di sopra
e in buona salute
Io che il sindacato m’ha permesso
di farmi quei porci comodi che neppure ti sogni
Io che al consiglio di quartiere sono cento euro e passa
per pancia, pruriti e presenza
Io che se ce ne sono altre puoi pensarle
e metterle qui al prossimo giro
Io che oggi è il 23 di Maggio
e mi ricordo che è morto un signore
di nome Giovanni Falcone
Io che il 19 di Luglio… con cappellino e striscione: contaci fratello, sempre presente!
Ecco perché.
Io amo la Mafia.
Testo di V.B.Zingales, grafica di Andrea De Luca
Perchè eroe? Non penso a Giovanni Falcone sarebbe piaciuto essere chiamato così. Non bisogna essere eroi. No. Grazie. Preferiamo essere veri. Essere e cambiare.
RispondiEliminati immagino lì su a fumare col tuo fraterno amico Paolo, magari a guardare sorridendo la dannata ed emblematica Palermo...
RispondiEliminafrasi come "per non dimenticare"... in giorni come il 23 maggio diventano di moda, uno spettrale un rituale per sentirci con la coscenza a posto... il problema è il 24, il 25, il 26... e così via! Palermo si dimentica presto delle cose e, girandosi spesso dall'altra parte, ama "spolverare" gli eventi. Io non mi sento molto meglio, ma sono le persone come Giovanni che mi hanno insegnato a non mollare nel quotidiano, ad affrontare le sfide più assurde! 23volte EROE, EROE di tutte le persone che si svegliano la mattina, facendo "semplicemente"... il proprio dovere! GRAZIE GIOVANNI... GRAZIE di non aver mollato ANCHE TU quando potevi... GRAZIE EROE!
ANDREA DE LUCA
Dipende Luca..dipende cosa è per te è essere eroi. Ho smesso di credere agli eroi con stellette e superpoteri. E la normalità presunta di tanta gente che fa solo il "suo" mi spaventa...Allora meglio eroi se questo significa fare bene ciò che si fa, a costo di tutto.
RispondiEliminaIo non so cosa sarebbe piaciuto a Falcone, ma certo non credo essere lasciato solo. Tra l'indifferenza e l'apologia, meglio il riconoscimento di una normalità che si fa straordinaria fino a diventare eroismo.
oggi... il giorno dopo una fra le tante commemorazioni... nel testo una piccola presunzione. oggi è caldo. di quelli tosti. che innescano oblii e refrigeri alla rimozione.
RispondiEliminae oggi è ancora caldo. tra fogne, tombini e scoli. si, oggi è ancora caldo. e come sempre, in quella zona grigia, di caldo e tanfi, si è lasciati da soli....
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