04 maggio, 2009

Mosche, afa, 4 chiacchere intorno allo ZERO

MARTA LUNETTA
1. Tu ti sei trovata a leggere, drammatizzandola, la scrittura di Sangue Nero Petrolio che affronta la dolorosa (e doloroso è un eufemismo) vicenda di uno stupro: come si riesce a resistere e superare il dolore della vicenda?
La sensazione che ho avuto quando ho letto per la prima volta il ruolo della donna, è stata forte; raramente mi faccio coinvolgere emotivamente dai testi che leggo per la prima volta: quando ho letto una parte di “Sangue Nero Petrolio” davanti a Vito che ancora non conoscevo, ho avuto per un secondo una sensazione di calore dentro: “sconvolgente” direi. Ho continuato a leggere, e mentre leggevo ho pensato che quest’uomo aveva saputo rendere perfettamente l’immagine di uno stupro. Mi è sembrato quasi strano che fosse riuscito a rendere un’idea come solo una donna avrebbe potuto fare, credo. Lo sforzo che ho dovuto fare con questo testo è stato quello di dover allontanare da me una paura che ho come tante donne, e sapere rendere quello che era scritto in modo glaciale, perché così sarebbero state le parole a parlare.
Ovviamente l’emozione e il dolore non si superano affatto…Ma questo mi è servito per interpretare il mio ruolo: il dolore e l’emozione sono state rielaborate per renderle nella lettura.

2. Cosa significa essere oggi, come ieri del resto, attore siciliano…cioè nascere qui e tentare di emergere?
In questo momento vivo una parentesi molto felice nel mio lavoro..cioè se penso ai ragazzi, miei amici che tentano di emergere e che sono costretti ad andare fuori dalla Sicilia. Effettivamente è ancora molto difficile riuscire ad emergere…Si stenta ad andare avanti. Io davvero mi sento molto molto fortunata, grazie soprattutto alla serie Agrodolce che mi ha permesso di iniziare e di iniziare nel migliore dei modi.

3. A proposito, come è nata questa passione per la recitazione? Quando hai capito che avresti solo voluto essere un attrice?
Tutto è nato dal Laboratorio Teatrale fatto al Liceo Garibaldi di Palermo. Un’esperienza formativa, straordinaria che consiglio. Per me è stata fondamentale l’attività diretta e svolta con Gigi Borruso. Ripeto, una esperienza che mi ha segnato in positivo.

4. Progetti futuri?
Uno spettacolo teatrale che sarà rappresentato in anteprima al Nuovo Montevergini e poi girerà per vari teatri della Sicilia. Il titolo è “Fuori luogo” e si basa su tre racconti diversi: “Il viaggio segreto di Niels Bohr” di Santo Piazzese, “La pupa di zucchero” di Lilia Zaouali e “Il dialogo di Nordia” di Maria Attanasio. Io interpreto la protagonista del racconto della Zaouali, una ragazza tunisina. La regia dello spettacolo è curata da Sandro Tranchina, Alfio Scuderi e Roberto Salemi.


intervista di e.costantino

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