
SCHLEMIHL
peter schlemihl, lo straordinario personaggio letterario creato da adalbert von chamisso nella prima metà dell'ottocento, cede la sua ombra al diavolo in cambio della "borsa della fortuna" la cui proprietà è quella di essere una fonte inesauribile di denaro. diventerà, dunque, ricchissimo ma, ad un prezzo molto elevato: il baratto con il maligno, la rinuncia alla propria ombra, fa di schlemihl un uomo bidimensionale incapace di affermare la propria tridimensionalità attraverso l'aderire alla terra per il tramite dell'ombra e, tragicamente, comincia a sentirsi diverso dagli altri.
schlemihl è un nome ebraico che significa "amato da Dio" ma, paradossalmente, viene usato per designare qualcuno che è stato colpito dalla sfortuna, un perdente, un disadattato che non riesce a trovare il proprio posto nel mondo.
l'effetto di fascinazione che ancora oggi questo racconto esercita sul lettore, è dovuto al potere evocativo dei contenuti, universalmente connaturati all'essere umano. il maligno, l'oscuro, il diverso da sè e l'ombra, con tutti i suoi molteplici significati, sono temi che ci ricordano quanto, in fondo, ciò che rifiutiamo, che neghiamo, che allontaniamo da noi perchè ne abbiamo timore o terrore, ci appartenga. disconoscere questa appartenenza, questo legame consustanziale tra corpo e "ombra", fa dell'uomo uno schlemihl, un uomo che perde il contatto con il suo inconscio e che è incapace di accettare il rapporto tra realtà e immaginazione, tra bene e male.
Nessun commento:
Posta un commento