17 novembre, 2009

Caro Signor Presidente, con tutto il dovuto rispetto, ma cosa nostra... di vitobenicio zingales


"Che ci si schieri a destra o a sinistra, quello che conta è il senso più alto dei limiti della Politica, la dedizione all'interesse generale e la moralità. la Politica come missione", dice il Capo dello Stato. "vale per l'etica di chi la fa, vale per la considerazione che se ne dovrebbe avere da fuori. alla Politica si può giungere in modi diversi, ma bisogna ricordare che richiede qualità specifiche perchè non può vivere di dilentattismi: come diceva benedetto croce è un'arte a se stante." giorgio napolitano difende i politici di professione. "si tratta di una specie forse in via di estinzione", afferma. "ma bisogna difenderla storicamente da giudizi sommari e grossolani. fare della Politica una scelta di vita, dedicarsi interamente all'esercizio della democrazia e allo sviluppo della vita democratica nelle società dell'occidente europeo."

caro signor presidente, mi consenta d'affermare, e con tutto il dovuto rispetto, che il sistema organizzato e complesso, definito Politica, è il sistema umano più cinico, crudele e devastante fra tutti i sistemi "legali ed illegali" presenti ed operanti in Italia, a cui riferire il più alto numero di vittime innocenti.
quando una norma oltraggia e violenta, quando una legge custodisce, preserva e tuela, quando una norma occulta, preda e difende in nome di quella "casta" che ripara fra le tessere di quel sistema definito Politica, siamo in presenza del più grande fallimento d'idee e pensieri che l'umanità e il Popolo Italiano ricordi dal tempo della roma imperiale. dal tempo dell'Italia fascista. la Politica, al pari del sistema organizzato, definito cosa nostra, è tragico ed abberrante meccanismo che veicola fra gli strati, dal centro alla periferia, il morbo più invischiante ed impoverente che mai altro meccanismo umano è riuscito così pervasivamente a circuitare fra le quote parti in gioco.
quando la Politica è privilegio di pochi, quando la Politica è vantaggio per i soliti "quattro Dei", quando la Politica è uso esclisivo, la prima vittima, come per la guerra è l'innocenza, qui in Italia per la Politica è la Democrazia. Aldilà di quelle due o tre persone che tengono alto fra gli scranni del ricordo, dentro e fuori dal palazzo, il nome e la fede Italia, confessiamocelo: la Politica è la più potente arma di distruzione, inventata dagli alibi più mistificanti, atta a violare, calpestare e cancellare il diritto d'ogni cittadino italiano, a possedere una coscienza operante.
le sue parole, gentile signor presidente, apparirebbero fra gli orizzonti del più puro cuore italiano, come le più estranianti delle chimere, se non operasse la scelta più coraggiosa che i suoi figli si aspettano da lei: sciolga le camere e dia impulso vivo a quella che da Platone a Croce, da Cicerone ad Amendola veniva per giustezza e fede definita Politeia.

e una volta per tutte... che sia fatta la volontà del Popolo Italiano!
vitobenicio zingales

2 commenti:

  1. e invece proprio oggi giorgio caro ha ribadito che lui è presidente di una repubblica parlamentare...sarebbe difforme sciogliere le camere...tutt'al più si dovrebbe trovare un'altra maggioranza...che dio ne scampi..a stu punto..non si sa cosa sia peggio...
    IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.

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  2. quando è evidente di stare vicino l'orlo del precipizio... le scelte più dolorose fanno la differenza e la fede nella democrazia....

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