
l'INGAGGIO,
il MASSACRO.
Di sera viene meglio. nel nero. con le cose che colano dal buio. in quattro. perfetti. in tiro. gli piace fare le cose per bene. nessuna cazzata. di fino e in campana. nell'ombra. che si confondono col petrolio catrame. la savana è dura e le bestie sono tante. placca e matricola: il meglio turno è la "zero-zero sei". automontata e i "dodici" in spalla. si pigliano al solito posto, "allo sparviero". un bar del cazzo. uno di quelli che manco crepati. all'angolo, che dopo c'è il solito niente in vena. più di quanto possa fare periferia, cemento e cristallo. è li che si pigliano. alla sera, con l'umido che t'impalla il cervello o con l'afa che ti stritola le palle. è da lì che smarcano il servizio. in poche ore, e segnano il brogliaccio. e a mente lo dividono a zone... il piacere. del rione ne governano tanfi e zaffate, alzandosi puttane e magnaccia, stronzi, tossici e sclerati di cranio. vanno a caccia della solita merda. da quell'ora, evitando di farsi la croce e fottendo nel carrello l'eventuale calibro da mettere in sagoma. vanno a caccia della solita merda. dalle "zero-zero" è il turno loro. e tutto il resto, dall'altra parte del mondo, può andare a puttane. si sono fatti un nome. e da qualche tempo, tra mala e ruffiani, un peso ce l'hanno.
in quattro. perfetti. in tiro. battono la strada, fra condom e spade, alla cerca di fango, spaccia, tossici e culi di trans. sanno da quali fogne pescare e da che ora gli stonzi risalgono a galla. hanno pazienza. e aspettano. non temono la notte. e aspettano. quando ne beccano uno, fanno come scopare. la chiamano bellezza. e se dipendesse da loro ordinerebbero a Dio di mettersi da parte. o in fila, magari. nel turno loro non è difficile. al sabato, però, fanno il culo perfino alla morte. sanno dove cercare. sanno come e a quale porta bussare. hanno imparato la tattica e la tecnica. il pretesto, il ricatto e l'innesco. sanno quali parole usare e da quale parte dell'anima è conveniente iniziare. assalto a sorpresa. innesco e pestaggio. veloci. di punta, di taglio e di tacco. a cazzotti o di lama. e fa male. e brucia. se in strada incrociano un gruppo c'è sempre il signor calibro 9 a sistemare il cazzo di un santo bordello. ma col gruppo, se c'hanno lo storto dentro, tutto può andare a puttane e se smazzano male sono loro ad averlo in quel posto. col tempo si sono fatti furbi e gli stronzi che beccano li fottono uno alla volta. la pelle è loro. e di quella bella figura da alzare in carriera. quattro a uno: questione di varianze e di numeri.
il film è sempre lo stesso.
schizzo dopo schizzo.
e con Dio che mettono da parte.
appaiono dal nero, dalle variabili del nulla. evitando casini e dentro al più veloce taglio di lama. solo una sgommata e un'inchiodare duro.
poi è il silenzio. brividi. freddo. soprattutto paura. fra le tre e le quattro, alle spalle d'ogni cosa che fa giusta anche il colera di una luce. colla città di fianco e tutto il resto sugli slanci del ghiaccio.
il tipo è da solo, sul dorso di una panchina o sul cofano di una macchina, in fondo ad un vicolo o dentro al lento clistere di una piazza. due da dietro e due in faccia.
- buonasera! problemi?
- no, no... grazie, nessun problema...
- frocio o tossico?
L'INNESCO
- ma dico: siete impazziti?
L'INGAGGIO
- contro al muro allora!!
- ma che cazzo... non mi mettete le mani addosso... stronzi!!
ed è fatta. ed inizia
IL MASSACRO
non ci sono santi. sono solo sangue e cobalto, cemento e cristallo.
lo scopano a sangue, cercandogli l'anima.
di taglio, di punta e di tacco.
un cazzotto in faccia e uno tra i denti. fa male, ma non basta.
- no... no... dottore... sono solo caduto dalle scale.
placca e matricola.
silenzio. azione. si gira.
di scena le solite ragioni.
e le cose che hanno fatto sporco lo stato.
a stefano.
vbz
in quattro. perfetti. in tiro. battono la strada, fra condom e spade, alla cerca di fango, spaccia, tossici e culi di trans. sanno da quali fogne pescare e da che ora gli stonzi risalgono a galla. hanno pazienza. e aspettano. non temono la notte. e aspettano. quando ne beccano uno, fanno come scopare. la chiamano bellezza. e se dipendesse da loro ordinerebbero a Dio di mettersi da parte. o in fila, magari. nel turno loro non è difficile. al sabato, però, fanno il culo perfino alla morte. sanno dove cercare. sanno come e a quale porta bussare. hanno imparato la tattica e la tecnica. il pretesto, il ricatto e l'innesco. sanno quali parole usare e da quale parte dell'anima è conveniente iniziare. assalto a sorpresa. innesco e pestaggio. veloci. di punta, di taglio e di tacco. a cazzotti o di lama. e fa male. e brucia. se in strada incrociano un gruppo c'è sempre il signor calibro 9 a sistemare il cazzo di un santo bordello. ma col gruppo, se c'hanno lo storto dentro, tutto può andare a puttane e se smazzano male sono loro ad averlo in quel posto. col tempo si sono fatti furbi e gli stronzi che beccano li fottono uno alla volta. la pelle è loro. e di quella bella figura da alzare in carriera. quattro a uno: questione di varianze e di numeri.
il film è sempre lo stesso.
schizzo dopo schizzo.
e con Dio che mettono da parte.
appaiono dal nero, dalle variabili del nulla. evitando casini e dentro al più veloce taglio di lama. solo una sgommata e un'inchiodare duro.
poi è il silenzio. brividi. freddo. soprattutto paura. fra le tre e le quattro, alle spalle d'ogni cosa che fa giusta anche il colera di una luce. colla città di fianco e tutto il resto sugli slanci del ghiaccio.
il tipo è da solo, sul dorso di una panchina o sul cofano di una macchina, in fondo ad un vicolo o dentro al lento clistere di una piazza. due da dietro e due in faccia.
- buonasera! problemi?
- no, no... grazie, nessun problema...
- frocio o tossico?
L'INNESCO
- ma dico: siete impazziti?
L'INGAGGIO
- contro al muro allora!!
- ma che cazzo... non mi mettete le mani addosso... stronzi!!
ed è fatta. ed inizia
IL MASSACRO
non ci sono santi. sono solo sangue e cobalto, cemento e cristallo.
lo scopano a sangue, cercandogli l'anima.
di taglio, di punta e di tacco.
un cazzotto in faccia e uno tra i denti. fa male, ma non basta.
- no... no... dottore... sono solo caduto dalle scale.
placca e matricola.
silenzio. azione. si gira.
di scena le solite ragioni.
e le cose che hanno fatto sporco lo stato.
a stefano.
vbz
la tua scrittura arriva, così, di taglio, di punta e di tacco. e rende purtroppo fin troppo bene quella pelle lacerata. aspettiamo che si aprano le sbarre dove è rinchiusa ancora la verità.
RispondiEliminaGran pezzo Vito davvero... non c'è niente da aggiungere... almeno da parte nostra.
RispondiEliminaSono pienamente daccordo con Eli.
aspettiamo che si aprano le sbarre dove è rinchiusa ancora la verità....e speriamo che l'indignazione non svanisca durante l'attesa
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