
Oggi vi presentiamo una piacevole novità.Capiterà che si uniranno a voi,
per poter liberare i pensieri su questo muro,
due giovani ragazze, le StreetsGirlz,
ragazze dalla strada;
loro cureranno questo nuovo spazio, Riflessi, provando a raccontarvi di come il giro perverso e silenzioso dei vizi proibiti, delle ingiustizie, del plagio e dell'influsso mediatico, messo in atto dal macrocosmo sociale, 'impatti' sul nostro piccolo mondo riversato sulle strade, sulla tribù dei giovani, sulla nostra vita, sui nostri amici.
Stasera in particolare, vi vogliono raccontare di come una nuova moda abbia invaso la loro dimensione, condizionando spesso le loro serate, e di come in effetti abbia invaso un po’ il mondo di tutti, magari anche il vostro, anche se ancora non sapete quanto.Il gioco del ‘Poker’ è un ‘cash game’, ovvero gioco d’azzardo, in cui le puntate sono costituite da denaro. In questo gioco la fortuna non basta, deve appoggiarsi all’abilità del giocatore nella stima delle possibilità di vittoria e soprattutto nell'osservazione del comportamento dei giocatori, per indurli in errore tramite i cosiddetti bluff.
Per queste ragioni il nome ‘Poker’ deriva dal francese ‘Poque’, la cui traduzione è ‘ingannare’.
La bellezza e il divertimento di ogni singola mano sono dati dal rischio.
Più alta è la puntata, più alto è il rischio; più alto è il rischio, più alta è l’adrenalina. Difficilmente, si riesce ad avere la prontezza e la lucidità giusta da capire quand’è il momento di ‘chiudere i giochi’ e ritirarsi; nella maggior parte dei casi invece si tenta il ‘tutto per tutto’.
Per questo a Poker non si vince e non si perde: a Poker si gioca.
E una volta svelate le maschere dei giocatori, resta ancora una maschera da svelare: quella del gioco stesso. ‘Ingannare’ è la parola d’ordine. Un lato della medaglia presenta il Poker come un passatempo piacevole, ma l’altro lato nasconde innumerevoli persone in rovina, che hanno perso patrimoni nelle nottate ai casinò, nelle bische clandestine e anche nelle stesse serate tra amici. Ma la cosa preoccupante nella società odierna è la possibilità di giocare ad una forma di ‘Poker online’: collegandosi a siti che fungono da sale da Poker organizzate, si ha la possibilità di giocare contro altre persone connesse da tutte le zone del mondo. Questo sistema ha causato l’inserimento nel giro di una fascia preoccupante di popolazione, quella giovanile, che navigando tra le varie pagine della rete si è ritrovata inserita in un mondo che conosceva appena, e di cui ora si sente esperta. E’ questo il fattore preoccupante: oggi i giovani non si rendono conto di come la ‘Poker-mania’stia invadendo la loro vita. Al giorno d’oggi la grande maggioranza dei ragazzi ti sa parlare di questo gioco, spiegare le sue regole, le varie strategie, le modalità, raccontare delle nottate con sigarette e sigari in mano passate a casa di qualche amico a giocare, mostrare la nuova collezione di fiches appena acquistata, parlare di ‘esperienza’. Un qualsiasi ragazzo iscritto al social network più diffuso del momento, Facebook, ha libero accesso all’applicazione ‘Texas Hold’Em Poker’, che conta 18.645.129 iscritti attivi al mese, e all’interno della quale l’utente ha la possibilità di sedere ad uno dei tanti tavoli virtuali, essere servito da una ragazza virtuale, giocando una mano virtuale, con la quale può vincere o perdere fiches virtuali che, in caso di perdita, possono essere comodamente riguadagnate con l’utilizzo di carte di credito non propriamente virtuali. Ad incrementare la diffusione della Poker-mania, oltre ai moltissimi siti internet in cui potere iscriversi e giocare, sono i giochi per playstation e per pc, come ad esempio ‘Poker Masters’, ‘World Series of Poker 2008’ o ‘Poker Simulator’ , che non fanno altro che trasformare nei giovanissimi fan del Joystick il passatempo del gioco in una vera e propria ossessione. Partecipano anche le immagini mandate tramite i cartoni animati più in vista, come i ‘Simpson’ o i ‘Griffin’, per non parlare dei molti film usciti in quest’ultimo periodo tra i quali esempi si possono citare ‘The Sting’ (La stangata), ‘Casinò Royale’, ‘21’, ‘Parlami d’amore’, ‘Rounders’, ‘California Poker’. La televisione ormai da tempo ha inoltre contribuito in larga scala mandando in onda programmi interamente dedicati al gioco d’azzardo, tra i quali è divenuto ormai famoso ‘Poker Mania’, in onda in seconda serata; ed anche nel campo musicale, cantata da Lady Gaga è uscita ‘Poker Face’.
Ma non è solo per creare un’omonimia scherzosa con questo brano che abbiamo scelto questo titolo per articolo: ‘Fake’ è un termine inglese che nel mondo dei giovani viene usato per dire ‘Falso’. E ci siamo date il permesso di usarlo in quest’ambito per lanciare un allarme sulla falsità di questa nuova dimensione, la falsità e l’illusione dell’esaltazione che può causare, la falsità del Poker stesso. Dalle Poker Room che, durante tutto l’anno, mandano ai giovani sms con inviti a riunioni e partite ai tavoli, fino ai tanti tornei notturni con ingresso libero: i ragazzi rimangono così sempre più coinvolti in quello che sembra essere una nuova moda divertente, o lo sfizio di una notte da passare in modo diverso. Ma gli sfizi di una notte diventano facilmente consuetudine, diventano rinuncia alle uscite serali per la scelta del chiudersi in casa sopra un tappeto verde, diventano ore di sonno perse dietro le carte da gioco. Sempre più spesso i ragazzi propongono la soluzione del Poker alla tanta noia che circonda il popolo dei giovani nelle strade. La città non propone nulla? Il Poker ti sistema qualche ora di piacere e tensione che può tranquillamente e
ssere sciolta con la sigaretta, che, unita alle carte in mano, ti fanno più ‘serio’, finché l’intera serata non si perde nella cenere o, peggio, nell’alcool. Un vizio tira l’altro. Quello di cui ci si preoccupa è che tutto questo porti ad una lenta ed inesorabile abitudine al gioco d’azzardo, alle puntate sempre più alte, a maggiori ambizioni di nuovi livelli di gioco, fino all’inevitabile dipendenza con i danni conseguenti che ben conosciamo. Ed è inaccettabile pensare che l’assuefazione cominci fin da adesso, nascosta sotto stimoli, quali giochi o film, che si occultano dietro la loro innocenza, e che lo Stato non faccia niente per fermare tutto questo, ma che al contrario ne partecipi. Uno dei numeri della rivista ‘Panorama’ intitola la sua prima pagina ‘Perché tutti gridano ALL-IN’, spiegando come il Poker sia ormai un business da 2 miliardi, un ‘gioco’ che si possa praticare a qualsiasi ora del giorno e della notte, principalmente online, e di come abbia cambiato la vita a molti, trattando perfino una rubrica apposita sui segreti e consigli per divertirsi col Texas Hold’em. Questa è la conseguenza di un grosso velo che sta gettando lo Stato su questo grande boom. Quello che noi chiamiamo problema lo si vuole far passare per ‘miracolosa soluzione’, dalla quale l’economia trae un grande slancio, e con la quale si migliora la questione della disoccupazione grazie ai moltissimi posti di lavoro nelle oltre 6000 imprese italiane private che traggono guadagni dall’industria del Poker.
Quello che chiediamo ai ragazzi come noi è che, se proprio devono giocare, abbino almeno la stoffa del vero campione, che usino la testa, l’intelligenza, la prudenza, che sappiano quando ritirarsi e che capiscano che i soldi facili sono facili a venire come ad andare, e che quello del Poker è un gioco, si, ma solo finché resta tale; perché quello che noi vi vorremmo fare notare è che ‘Panorama’ vi dice, ed è vero, che il Poker ha cambiato la vita a molte persone, ma è pur vero che non vi dice come.

per poter liberare i pensieri su questo muro,
due giovani ragazze, le StreetsGirlz,
ragazze dalla strada;
loro cureranno questo nuovo spazio, Riflessi, provando a raccontarvi di come il giro perverso e silenzioso dei vizi proibiti, delle ingiustizie, del plagio e dell'influsso mediatico, messo in atto dal macrocosmo sociale, 'impatti' sul nostro piccolo mondo riversato sulle strade, sulla tribù dei giovani, sulla nostra vita, sui nostri amici.
Stasera in particolare, vi vogliono raccontare di come una nuova moda abbia invaso la loro dimensione, condizionando spesso le loro serate, e di come in effetti abbia invaso un po’ il mondo di tutti, magari anche il vostro, anche se ancora non sapete quanto.Il gioco del ‘Poker’ è un ‘cash game’, ovvero gioco d’azzardo, in cui le puntate sono costituite da denaro. In questo gioco la fortuna non basta, deve appoggiarsi all’abilità del giocatore nella stima delle possibilità di vittoria e soprattutto nell'osservazione del comportamento dei giocatori, per indurli in errore tramite i cosiddetti bluff.
Per queste ragioni il nome ‘Poker’ deriva dal francese ‘Poque’, la cui traduzione è ‘ingannare’.

La bellezza e il divertimento di ogni singola mano sono dati dal rischio.
Più alta è la puntata, più alto è il rischio; più alto è il rischio, più alta è l’adrenalina. Difficilmente, si riesce ad avere la prontezza e la lucidità giusta da capire quand’è il momento di ‘chiudere i giochi’ e ritirarsi; nella maggior parte dei casi invece si tenta il ‘tutto per tutto’.
Per questo a Poker non si vince e non si perde: a Poker si gioca.
E una volta svelate le maschere dei giocatori, resta ancora una maschera da svelare: quella del gioco stesso. ‘Ingannare’ è la parola d’ordine. Un lato della medaglia presenta il Poker come un passatempo piacevole, ma l’altro lato nasconde innumerevoli persone in rovina, che hanno perso patrimoni nelle nottate ai casinò, nelle bische clandestine e anche nelle stesse serate tra amici. Ma la cosa preoccupante nella società odierna è la possibilità di giocare ad una forma di ‘Poker online’: collegandosi a siti che fungono da sale da Poker organizzate, si ha la possibilità di giocare contro altre persone connesse da tutte le zone del mondo. Questo sistema ha causato l’inserimento nel giro di una fascia preoccupante di popolazione, quella giovanile, che navigando tra le varie pagine della rete si è ritrovata inserita in un mondo che conosceva appena, e di cui ora si sente esperta. E’ questo il fattore preoccupante: oggi i giovani non si rendono conto di come la ‘Poker-mania’stia invadendo la loro vita. Al giorno d’oggi la grande maggioranza dei ragazzi ti sa parlare di questo gioco, spiegare le sue regole, le varie strategie, le modalità, raccontare delle nottate con sigarette e sigari in mano passate a casa di qualche amico a giocare, mostrare la nuova collezione di fiches appena acquistata, parlare di ‘esperienza’. Un qualsiasi ragazzo iscritto al social network più diffuso del momento, Facebook, ha libero accesso all’applicazione ‘Texas Hold’Em Poker’, che conta 18.645.129 iscritti attivi al mese, e all’interno della quale l’utente ha la possibilità di sedere ad uno dei tanti tavoli virtuali, essere servito da una ragazza virtuale, giocando una mano virtuale, con la quale può vincere o perdere fiches virtuali che, in caso di perdita, possono essere comodamente riguadagnate con l’utilizzo di carte di credito non propriamente virtuali. Ad incrementare la diffusione della Poker-mania, oltre ai moltissimi siti internet in cui potere iscriversi e giocare, sono i giochi per playstation e per pc, come ad esempio ‘Poker Masters’, ‘World Series of Poker 2008’ o ‘Poker Simulator’ , che non fanno altro che trasformare nei giovanissimi fan del Joystick il passatempo del gioco in una vera e propria ossessione. Partecipano anche le immagini mandate tramite i cartoni animati più in vista, come i ‘Simpson’ o i ‘Griffin’, per non parlare dei molti film usciti in quest’ultimo periodo tra i quali esempi si possono citare ‘The Sting’ (La stangata), ‘Casinò Royale’, ‘21’, ‘Parlami d’amore’, ‘Rounders’, ‘California Poker’. La televisione ormai da tempo ha inoltre contribuito in larga scala mandando in onda programmi interamente dedicati al gioco d’azzardo, tra i quali è divenuto ormai famoso ‘Poker Mania’, in onda in seconda serata; ed anche nel campo musicale, cantata da Lady Gaga è uscita ‘Poker Face’.
Ma non è solo per creare un’omonimia scherzosa con questo brano che abbiamo scelto questo titolo per articolo: ‘Fake’ è un termine inglese che nel mondo dei giovani viene usato per dire ‘Falso’. E ci siamo date il permesso di usarlo in quest’ambito per lanciare un allarme sulla falsità di questa nuova dimensione, la falsità e l’illusione dell’esaltazione che può causare, la falsità del Poker stesso. Dalle Poker Room che, durante tutto l’anno, mandano ai giovani sms con inviti a riunioni e partite ai tavoli, fino ai tanti tornei notturni con ingresso libero: i ragazzi rimangono così sempre più coinvolti in quello che sembra essere una nuova moda divertente, o lo sfizio di una notte da passare in modo diverso. Ma gli sfizi di una notte diventano facilmente consuetudine, diventano rinuncia alle uscite serali per la scelta del chiudersi in casa sopra un tappeto verde, diventano ore di sonno perse dietro le carte da gioco. Sempre più spesso i ragazzi propongono la soluzione del Poker alla tanta noia che circonda il popolo dei giovani nelle strade. La città non propone nulla? Il Poker ti sistema qualche ora di piacere e tensione che può tranquillamente e

Quello che chiediamo ai ragazzi come noi è che, se proprio devono giocare, abbino almeno la stoffa del vero campione, che usino la testa, l’intelligenza, la prudenza, che sappiano quando ritirarsi e che capiscano che i soldi facili sono facili a venire come ad andare, e che quello del Poker è un gioco, si, ma solo finché resta tale; perché quello che noi vi vorremmo fare notare è che ‘Panorama’ vi dice, ed è vero, che il Poker ha cambiato la vita a molte persone, ma è pur vero che non vi dice come.

benvenute streetsgirlz,
RispondiEliminado il benvenuto al vostro pensiero e al vostro incisivo graffio. le vostre parole saranno le parole che solitamente "percepiamo" scorrere fra vicoli e piazze, ma che preferiamo lasciarci sfuggire alle spalle per non vederle sedimentare dentro il bilico delle nostre coscienze. e saranno riflessioni, talvolta anche amare.
io gioco a poker, sono appassionato ma non sono un malato di poker, mi piace.
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