Sakineh, donna iraniana, madre di 43 anni.
In attesa di una sentenza ingiusta.
La lapidazione sembra essere stata sospesa a seguito del clamore mondiale attivato intorno alla vicenda.
Alcune importanti organizzazioni no-profit, tra cui Avaaz.org, hanno contribuito significativamente alla campagna stampa/media che ha coinvolto i due massimi alleati economici dell'Iran, Brasile e Turchia, con le dichiarazioni e le prese di posizione ufficiali di Lula ed Erdogan che hanno sensibilizzato l'opinione di molti esponendo una foto di Sakineh con lo slogan: "La sua vita è nelle tue mani".
Il regime iraniano ha cambiato ora strategia. Accusa adesso la donna di aver partecipato all'uccisione del marito e di volerla condannare all'impiccaggione per questo. L'avvocato di Sakineh dichiara che ci sarebbe stata una confessione dopo due giorni di torture.
Al di là dei fatti che scritti, non riescono nemmeno a dare il senso del dolore e della reale sofferenza a cui questa donna viene esposta giorno dopo giorno (è dal 2006 che si trova in carcere), dobbiamo far sentire la nostra voce.
Unitevi alla protesta e al sostegno a Sakineh con i mezzi che abbiamo. La comunicazione e il rumore assordante dei no.
Qui di seguito alcuni link per partecipare attivamente:http://www.facebook.com/pages/NO-ALLA-LAPIDAZIONE-DI-Sakineh-Mohammadi-Ashtiani/100315553355584
http://freesakineh.org/
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391170&ref=HREC1-3
https://secure.avaaz.org/it/save_sakinehs_life/?fp
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