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Te ne accorgi quando non parte la musica a sottolineare ed enfatizzare un attimo, uno stato d’animo, un’azione e resti in balia di un muto silenzio o di un assordante vocìo.
Non bisogna perdersi d’animo, ma inventarsi la personalissima colonna sonora di ogni giorno.
La mia personale canzone del momento è Appaloosa di Gino Vannelli, dall’album Brother to Brother, anno 1978.
Il ritmo energico, funky imbevuto di jazz in cui la voce di Vannelli è sottolineata ed enfatizzata da cori femminili, mi accompagna la mattina, nel tragitto che affronto per sopravvivere.
Non credo sia stata una scelta casuale,
1 - il titolo è meraviglioso, Appaloosa: razza di cavalli originaria del Nord America.
2 - Gino Vannelli, per chi,come me, è cresciuto negli anni ’80 non potrà aver dimenticato il grande successo di Black cars o Wild horses.
http://www.youtube.com/watch?v=1m39piBT2vE (black cars)
Voce vellutata che taglia e accarezza. Le immagini che produce nella mia mente sono duplici e contrastanti: grandi spazi incontaminati e inquietudini di una vita solitaria immersa in un vortice indistinto di umanità.
Ma andiamo con ordine. Gino Vannelli, di chiare origini italiane, è un cantante compositore canadese, discografia cospicua, milioni di dischi venduti. A quindici anni, insieme al fratello Joe mette su una band che attinge dal catalogo della Motown, suonando in giro per i locali di Montreal. Siamo alla fine degli anni ’60, si trasferisce da Montreal a New York e poi a Los Angeles. Ma i tempi non sono ancora maturi per il successo di un bianco che fa musica nera, e per quel modo di fare musica che mutua il jazz, il soul in un linguaggio musicale pop - rock. È proprio a Los Angeles che incontra Herp Albert, già leader trombettista dei Tijuana Brass, fondatore della A&M Records, consolidato colosso della discografia americana.
Da qui parte la carriera di Gino Vannelli.
Negli anni ’70 la produzione discografica di Vannelli sfida il mercato discografico creando
uno dei primi esempi di pop rock fusion, con una spruzzata di disco music, passando per il progressive. Il 1978 è l’anno della svolta con Brother to Brother, che contiene la famosa I Just Wanna Stop, meraviglioso incastro di voce e cori, con i suoi afflati soul, schizza ai primi posti delle classifiche canadesi e americane diventando, nel tempo, un super-classico delle ballad americane anni 70.
uno dei primi esempi di pop rock fusion, con una spruzzata di disco music, passando per il progressive. Il 1978 è l’anno della svolta con Brother to Brother, che contiene la famosa I Just Wanna Stop, meraviglioso incastro di voce e cori, con i suoi afflati soul, schizza ai primi posti delle classifiche canadesi e americane diventando, nel tempo, un super-classico delle ballad americane anni 70.
http://www.youtube.com/watch?v=oh0kRfOFsC8&feature=related (i just wanna stop)
Agli inizi degli ’80 la musica cambia, cambia la casa discografica e cambia l’immagine. Alle sonorità tipiche di quegli anni si affianca un’immagine rinnovata e pronta per i nascenti videoclip. Negli anni ’90 la produzione si dirada, ma il poliedrico Gino non abbandona la musica. La sua è una continua ricerca volta agli aspetti spirituali che la vita e la musica implicano.
Innovatore e sperimentatore, attualmente si interessa di composizioni classiche. È di quest’anno la partecipazione al progetto Drum'n'voice vol.3 di Bill Cobham riconosciuto come il più influente batterista jazz-fusion nonché uno dei più virtuosi per la sua potenza e tecnica percussiva, prodotto e arrangiatoto dagli italianissimi Novecento (ricordate la loro canzone Movin’on, era l’estate del 1984 http://www.youtube.com/watch?v=tyZ-nJlJFhg).
Decisamente sottovalutato in Italia rispetto ad altri artisti maggiormente acclamati, la sua produzione rappresenta un riferimento per gli addetti ai lavori e la sua voce un esempio di chi fa del canto uno strumento espressivo. *
*Gino Vannelli - Monografia di Fabrizio Romano Ecco la mia personalissima playlist:
1. Powerfull people - Powerful People (1974)2. Crazy Life- Crazy Life (1973)
3. Mama Coco- Storm At Sunup (1975)
4. Cry Baby - Slow Love (1998)
5. Nightwalker - Nightwalker (1981)
Se potete ascoltate Mardi Gras, l’intro non vi sembra che assomigli ad una canzone italiana???
E se ancora non vi foste fatti un'idea... Cliccate http://www.ginov.com/
Marcella Longo
Disegno di Andrea De Luca
Marcella Longo
Disegno di Andrea De Luca
Gino Vannelli, che dire.
RispondiEliminaHo riscoperto assolutamente un grande della musica. Oltretutto, ad esempio, la canzone "I Just wanna stop", a parer mio, è la classica canzone che canticchi quando la senti ma non sapresti dire ne il titolo ne l'autore (come succede a me). Grande sul palco.
Insomma... Ascoltativillo!
Andyr.Morgan