Ce la metto tutta per essere obiettiva. Mi sforzo. Ma in queste settimane giornali, news online e tg mi hanno bombardato di suggerimenti neanche tanto velati sull’ormai celeberrimo Libro delle Facce!! Sì, Facebook!
Ma quali facce raccoglie questo libro, questo “annuario” di importazione americana (non so se avete presente i tanti film sulle high school americane e i loro annuari…)?
Le facce registrate nel nostro paese così come un pò in tutto il mondo appartengono in gran parte, stando ai dati, ad un ben assortito gruppo di fedifraghi/e, voyeur e scansafatiche.
Ma quali facce raccoglie questo libro, questo “annuario” di importazione americana (non so se avete presente i tanti film sulle high school americane e i loro annuari…)?
Le facce registrate nel nostro paese così come un pò in tutto il mondo appartengono in gran parte, stando ai dati, ad un ben assortito gruppo di fedifraghi/e, voyeur e scansafatiche.
So già di parlare a dei lettori con profilo su fb, ma siate buoni, sono solo dati. Ascisse, ordinate, matematica spicciola per divertirsi un po’!
Fatta questa doverosa premessa… Spiatteliamo questi dati.
Un’impresa operante nella Silicon Valley ha diffuso i numeri sull’utilizzo di Facebook e
altre applicazioni nell’ambiente di lavoro, monitorando tra marzo e settembre di quest’anno più di 700 organizzazioni distribuite in Nord America, Europa e Asia. I risultati sono totalmente a favore di Fb, il più diffuso dei social network e il più utilizzato nei luoghi di lavoro (500 milioni di iscritti in tutto il mondo); ciò che la ricerca rileva però, è che l’utilizzo del social network tra gli impiegati è di tipo passivo, essenzialmente voyeristico… Per dirla con un francesimo… Farsi un i c…i degli altri è di gran lunga l’attività pricipale di chi utilizza Fb a lavoro! Così come ci conferma un articolo apparso su repubblica.it, ben il 69% della banda disponibile per l’utilizzo del social network, è utilizzata per osservare. Punto.
altre applicazioni nell’ambiente di lavoro, monitorando tra marzo e settembre di quest’anno più di 700 organizzazioni distribuite in Nord America, Europa e Asia. I risultati sono totalmente a favore di Fb, il più diffuso dei social network e il più utilizzato nei luoghi di lavoro (500 milioni di iscritti in tutto il mondo); ciò che la ricerca rileva però, è che l’utilizzo del social network tra gli impiegati è di tipo passivo, essenzialmente voyeristico… Per dirla con un francesimo… Farsi un i c…i degli altri è di gran lunga l’attività pricipale di chi utilizza Fb a lavoro! Così come ci conferma un articolo apparso su repubblica.it, ben il 69% della banda disponibile per l’utilizzo del social network, è utilizzata per osservare. Punto.
Vedere lo stato degli “amici”, cosa hanno fatto o stanno facendo o dove sono (da oggi possibile con l’applicativo Places). Meno dell’1% invece si impegna ad introdurre propri commenti o contribuire con un video o altro.
Mi viene in mente l’immagine della mucca davanti al passaggio al livello… Chissà perché…
Facendo un balzo entro i confini del nostro Belpaese, l’Associazione Avvocati Matrimonialisti, AMI, rende noto in questi giorni l’aumento dei tradimenti in Italia, trend che conferma l’andamento internazionale del fenomeno, ma stavolta mette in connessione l’uso del social network per eccellenza con il numero dei tradimenti registrati.
Se già in America da tempo si utilizza Fb come prova da portare in tribunale per dimostrare l’infedeltà del coniuge, in Italia per il momento il libro delle facce è usato come location per scappatelle occasionali o vere e proprie vite parallele. Il 60% dei tradimenti si consumerebbe durante la pausa pranzo, con un 70% di sbandate e un 30% di storie serie.
Facebook quindi sarebbe il non-luogo perfetto per dare sfogo a quella FAME da pausa pranzo che con il cibo c’entra ben poco!
Effettivamente come sottovalutare l’effetto foto del profilo di Fb?
Per finire, qualche mese fa, la dirigenza regionale del Lazio, per voce della Polverini, ha dovuto tristemente bandire l’uso di Facebook durante l’orario di lavoro: più del 70% del traffico internet dei pc connessi dalla Regione infatti, riguardava il libro delle facce! Nessun atto punitivo, minimizza la Polverini, soltanto un atto dovuto a preservare la produttività dell’istituzione. Solo una cosa non mi torna, Facebook bandito da tutti gli uffici meno che in quelli della dirigenza…
Insomma miei carissimi facebookkini, il quadro non è per niente rassicurante!
Voyeur, traditori e scansafatiche…
Grafica di Andrea De Luca
Fonte immagine: www.maseifuori.com
Davvero un’ingiustizia…
E tu…
elisabetta costantino
Grafica di Andrea De Luca
Fonte immagine: www.maseifuori.com
Che dire...
RispondiEliminaio non ho un profilo sul "libro".
Quindi forse sono la persona meno adatta a parlarne, ma...
Molti ne parlano come del sistema più pratico per fare tutto: incontri, amicizie, confronti, tradimenti... oppure semplicemente per dire al mondo che ESISTI.
Magari in un mondo perfetto il libro delle facce sarebbe patinato ed elegante come nei film americani degli anni ottanta. Magari sarebbe utile a fare tutte queste cose in maniera pura e senza contraddizioni. Ma non penso sia così. In Italia, come nel mondo, voglia di lavorare non c'è ne... e farsi i fatti degli altri è molto più affascinante... praticamente una equazione matematica. Ecco perchè il problema è più profondo.
Il libro è soltanto il mezzo, non il male, con il quale vivere, nella maggior parte delle volte, realtà completamente diverse... da noi stessi. Tutto questo forse si verifica perchè non siamo contenti di noi stessi o di quello spazietto del mondo che viviamo. Non lo so. Forse. Non voglio essere moralista.
Invece di pensare ad un "nickname" alle "tag" o ad alzare pollicini microscopici mentre lavorate... permettetemi un consiglio: lavorate pensando di onorare quello che state facendo per le giuste ore nelle quali dovete farlo. Lavorare, oggi più che mai, è un lusso. Non ricordiamoci della parola lavoro solo per lamentarci di qualcosa... dello stress, del salario... etc.
FACCIAMO BENE QUELLO CHE DOBBIAMO FARE!
Poi, se ne avete bisogno, aprite il libro quando non siete a lavoro. Perchè mettersi in contatto col mondo è un dono straordinario. Così come arrivare a fine mese...
Da uno che ha un profilo su fb....ammetto che le statistiche non mentono...tutto corretto e confermato,certo come al solito generalizzare non è mai cosa buona,e se questo non luogo fosse usato con cautela avrebbe di certo tanti pro: facebook permette di mettere in comunicazione gente che fisicamente non si trova nello stesso luogo,può consentire di condividere emozioni con chi è lontano, ritrovare una persona perduta da tempo, o molto semplicemente con un po di sano egocentrismo può far conoscere agli altri il meglio di te, le tue passioni i tuoi viaggi,le tue idee politiche...si questo in teoria...in pratica senza falsi moralismi bisogna ammettere che tutto ruota intorno ad un voyeurismo sfrenato che si basa su un meccanismo ancor più perverso:sono disposto a regalarti un pezzo della mia privacy a patto di poter curiosare nella tua vita.
RispondiEliminache dire,tutto questo è sbagliato?...ovvio!
immorale?..assolutamente si...
Tuttavia bisogna riconoscere che noi piccoli e insignificanti esseri umani spesso, per sentirci bene con noi stessi,sentiamo il bisogno di guardare alle disgrazie altrui con aria di commiserazione(concetto che hanno afferrato a pieno i media, che ci rimpinzano di notizie tragiche e meschine per distogliere i nostri sguardi dai reali problemi del paese).
Siamo fatti cosi..dobbiamo ammetterlo, e un plauso va indubbiamente a chi riesce a tirarsene fuori..anche se ad esser sinceri è pur sempre un gioco..una realtà virtuale dove tu metti in piazza ciò che decidi di mettere..un passatempo stupido come altri per ammazzare il tempo anche in quelle ore di lavoro dove spesso hai davvero bisogno di una pausa..
effettivamente il male non sta mai nel mezzo, ma nella distorsione del suo utilizzo. cioè facebook diventa fine. dando risultati che sono anche quelli raccontati dai dati... con la dovuta contestualizzazione!
RispondiEliminaal di là della mia fisiologica antipatia e astio per il mezzo, facebook non è più dannoso di msn, skype o chtroulette...o qualsiasi altra cosa.. solo che a differenza di questi altri esempio noto ed è provato che dia dipendenza in tantissimi casi! DISINTOSSICATEVI!
utilizzo FB (siamo intimi!) ma non mi sento intossicata nè dipendente... sono d'accordo con fabio che lo definisce un passatempo stupido che a volte durante le ore di lavoro, monotone ripetitive (e qualcuno qui sa di cosa parlo) serve a cambiare prospettiva,
RispondiEliminama non credo sia più pericoloso delle altre piattaforme di chat. il problema è ciò che ci si aspetta e si cerca...