03 dicembre, 2010

Harry Potter e i Doni della Morte (Prima parte)

La fila fuori dal cinema non mi stupisce, anche se ormai il film è nelle sale da più di una settimana.
Harry Potter attira i piccoli, i ragazzini, i giovani e i genitori i quali, con la scusa di accompagnare i figli, tornano bambini davanti allo schermo che promette un tuffo nel mondo magico di quasi due ore e mezza.
All'inizio della saga, Harry era un bambino di undici anni che viveva tante avventure in un mondo fantastico, una storia simile a tante che da sempre attirano bambini e adolescenti. Ora non è più così: con il passare degli anni la trama si ispessisce, i personaggi cambiano, le emozioni sembrano più reali. E anche il pubblico è cambiato: sempre più adulti si sono appassionati a questo mondo. La vita di Harry Potter non è più solo una storiella da raccontare ai propri figli prima di andare a dormire; i lutti, la crescita, le difficoltà, la speranza in qualcosa di giusto, il coraggio di battersi per un futuro migliore, la dedizione per le persone che si amano... In realtà, tutti questi elementi fanno parte della vita di ognuno di noi e Voldemort, allora, assume le fattezze
delle ingiustizie e delle difficoltà che quotidianamente affrontiamo.
Ed Harry e i suoi amici ci insegnano che davvero si può vincere se, come loro, si ha
“qualcosa per cui vale la pena vivere”.
Le aspettative per la prima parte del settimo (e ultimo) capitolo della storia sono tante, come tanti sono i fatti da trasportare dalla carta alla pellicola.
Daniel, Rupert e ed Emma (rispettivamente nei ruoli di Harry, Ron ed Hermione) sono cresciuti (non solo fisicamente!) e finalmente riescono a trasmettere l'inquietudine e l'impulsività tipica degli adolescenti. I tre protagonisti sono alla svolta: da loro dipenderà il futuro dell'intero mondo magico. Questa volta Ron ed Hermione non fanno solo da contorno al protagonista, ma emergono, si definiscono e a volte dominano la scena con le loro scelte. Anche il Signore Oscuro (Ralph Fiennes) ha un ruolo che prevede più di qualche apparizione fugace, lo si vede fin da subito e fin da subito si capisce che questa volta Harry avrà a che fare con una presenza costante.
I Mangiamorte e i vari seguaci di Voi-Sapete-Chi sono tanti, sono organizzati e hanno conquistato il Ministero della magia. Stavolta le cose si mettono davvero male: infatti i tre protagonisti saranno costretti a lasciare la scuola per seguire il piano lasciato in eredità da Silente. Tra Orcrux e Doni della Morte, la situazione sembra precipitare più di una volta e le persone che rischiano (e in alcuni casi perdono) la vita riempiono ogni momento di sensi di colpa e rendono il tutto ancora più difficile.


Insomma, siamo alla svolta, il Signore Oscuro è più potente di quanto non lo sia stato negli ultimi diciassette anni, Harry, Ron ed Hermione hanno una grande responsabilità, poco tempo e tante difficoltà. È proprio questo il caso di chiedersi: “Ce la faranno i nostri eroi?” e di rispondersi: “Lo scopriremo nella prossima puntata!”.
Allora, attenzione ai Mangiamorte, ai lupi mannari, ai Ghermidori, ai Dissennatori e aspettiamo con santa pazienza luglio 2011, quando finalmente avremo le risposte a tutte le nostre domande.
Gabriella Candela

Disegno di Andrea De Luca

4 commenti:

  1. harry potter non è forse mai stato un plot per bambini... c'è un intreccio e uno spessore tali che rendono poco credibile la sola collocazione tra i fantasy per ragazzi! e se ripenso ai Grimm o agli altri grandi, quasi mai quelle storie sembravano fermarsi al mondo dell'infanzia, ma anzi erano spesso un "diversivo" letterario per parlare ai grandi dei loro vizi e dei loro mali...
    harry potter poi ha ricevuto proprio da acuni adulti colti le attenzioni più grandi: la studiosa tedesca che sosteneva la pericolosità della saga nell'apprendimento della fede cristiana e che scrisse all'allora cardinale Ratzinger per palesare il pericolo! Oppure l'altra intellettuale anglo-tedesca che lamentava la visione sessista della serie... Per non parlare sul suolo britannico dei tanti che lo hanno definito troppo conservatore o contro i conservatori...
    Insomma il maghetto è un fenomeno di costume e un fenomeno della letteratura che entrato a far parte della storia non perchè parli di un mondo magico e lontano, ma perchè parla di tutti noi... abilmente camuffati!

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  2. Benvenuta Gabriella!

    Anch'io penso che il mondo di Harry sia molto più profondo di ciò che vediamo in superficie. Aldilà del fanatismo e del merchandising, l'idea centrale e la storia che le gira attorno sono chiare. Bene e male duellano fino all'ultimo, in un mix d'amicizia, passione, anormalità adolescianziale e saggi d'altri tempi. Questa credo sia la forza che porta al cinema molte persone. Senza andare per forza a fare studi antropologici a analisi troppo tecniche. Perchè non godersi semplicemente un bel film senza crearsi mille paranoie?

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  3. benvenuta cara gabriella in squadra ... spero possa divertirti insieme e condividere la gioia della scrittura "d'impatto".

    vbz

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  4. Grazie a voi per la fiducia e per il benvenuto! Sono d'avvero contenta di aver iniziato questa avventura con voi e spero di essere all'altezza! Grazie ancora!

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