genesi.
la senti? è l'antica furia ... l'oltraggio della mano che allaccia, l'avarizia dell'adesso e l'impasto della commedia. senti l'eccedenza e il sangue? sono qui a mescolarsi per l'ardore delle blatte. la furia, la senti? non gocciola, ma irraggia orgasmi di colera ... l'innocenza è gravida di tanfi, ma al tuo sperma basta una sola, perduta crosta di umido zucchero. non ascoltarti: il tuo ieri non ha domani. mi hai voluta carne ... ed eccomi, per la tua saliva negra. prendimi e infilami il verbo nella schiena ... spalancalo alle labbra e io, uomo, ti farò re. guarda come brilla la punta e guarda come squarta e batte il maglio, sul molle pasto degli aborti di aleppo ... gettami ancora il denso in faccia, ti farò grasso e consacrerò la tua madre voglia all'eternità.

la senti? è melassa di sangue. guarda l'onice innesto, guarda l'incendio: non crescerà foglia o pazzanghera e i cimiteri, non avranno tempo per imparare altre croci.
guarda, divora.
qui tutto è per te.
guardami, impalati ... svuotato il midollo dagli ossi del mondo, sarai re.
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