02 maggio, 2012

boogie woogie e un calibro "12", di vitobenicio zingales



prima che giunga quel tempo, è la solita storia. preparo anima e muscoli. leggo carte e mappe. ficco tutta l'aria che posso nel sangue e concedo alle mie mani di voltarsi solo un istante. non c'è tempo per  ragionare ancora. il cielo non ha pruriti e il vento non ha numeri da sottrarre alle distanze di sotto. mancano solo poche ore;  il resto fa tempo, ma dalla parte opposta al mio respiro lento. organizzo poche parole, non c'è nulla che possa ancora servire, al di là di quello che le parole hanno già detto a mio padre: "si pà, è il mio ultimo viaggio ...". non c'è tempo per convincimenti idioti o spazi per concedere altra vita alla vita che nell'adesso possiedo ... ho l'ultimo varco, tra andito e rampe, per mettermi alle spalle l'inutile tempo dei vinti. sbreeze mi aspetta al di là della strada col carico di promesse e di leggere illusioni da ripiegare in bisaccia. tutto il resto è lì davanti che aspetta; alle spalle, tra alcuni istanti vibrerà, invece, solo la grande illusione. basterà quel niente ... e saranno asfalto, soste e pozzanghere. cinque parole: il mio ultimo grande viaggio.
ho promesso a jessie, andature a colori e uno di quei cieli che levati, uno di quelli che al mondo gli piace guardare da un salto di fragole e lamponi. ho promesso una strada da fare, una bella rapina in banca e una montagna di cose da spendere piano ... perchè quando senti il momento, non c'è un cazzo da fare: crepi nel tuo letto o ti scegli quello stronzo di un dannato motivo. non c'è altro che sia più forte di quello che adesso ho dentro. ed è la vita in vena, quella che ne vale la pena. la vita, per un'idea, sempre e comunque e quando l'istante passa subito dopo l'ultimo istante. non m'importa se sognerò solo fino a domani o se nel serbatoio avrò due soldi di benzina: porterò sbreeze fino alle cose del mare e quel pezzo di bitume battuto basterà per chiudere con la città infame. lascerò ai fantasmi le fabbriche tradite e ai morti, le mille promesse e gli inutili vangeli ... non importerà la pioggia o il fango negli occhi, le notti che sanno di ghiaccio o il bitume che lacera palle e culo. sul cromo rivedrò i segni di quel mondo imparato quando erano dieci lire a renderti ricco e felice: chiudevi gli occhi ed era  boogie woogie sul ritmo di un dito sulla luna. c'era tutto il tempo, tra una caramella al limone e l'america western di sergio leone. era facile. adesso, invece, è tempo che vada. faccio spazio alle buone lentezze del cuore e alla speranza di un vento a favore. qui è la terra degli "ormai" o degli "c'era una volta ..." e a sbreeze basta quel pezzo di mare per chiudere il conto. ha pochi giorni ancora ... quelli giusti per vivere ancora ... il tempo di far piano prima di chiudere gli occhi ...

"è facile", le dirò, "jessie farà strada ... ti legherò stretta alla mia promessa e avrai tutto il tempo che vuoi prima di chiudere gli occhi". "boogie woogie?", chiederà ... e io le mostrerò calcio e canne del mio calibro "12" ... riderà, magari col sangue al naso, ma avrà, da domani, giuro su dio, anche se per pochi fottuti giorni, la strada, il viaggio e quella montagna di soldi da spendere piano.

3 commenti:

  1. "lascerò ai fantasmi le fabbriche tradite e ai morti, le mille promesse e gli inutili parcheggi..."
    Ai morti promesse mai mantenute e riconciliazioni fasulle. E nuove promesse a chi vive con il cuore anch'esse mai mantenute. Ma so che non lo pubblicherai...
    Grazie per "ti dedico tutto" anche da parte mia.

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  2. ti sbagli caro-cara anonimo, eccome se non lo pubblico il commento ... e le riconciliazioni sono tanto, troppo intime perchè tu possa parlare in nome dei morti ... "ti dedico tutto" di antoniacci è un motivo che dedico a chi ha avuto un solo giorno d'amore, un solo stronzo sorriso dalla vita, un solo giorno di libero vento verso le cose del mare ... grazie comunque ...

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  3. .....raggiungerò ancora una volta il mio mondo sommerso, le mie acque profonde, adorate e proibite, dove il mio cuore finalmente diventerà ghiaccio e potrà sopportare qualsiasi pugnale, senza sanguinare. Intanto corteggio la strada e i miei molti incanti di là da venire, altre voci intense, altra musica sconosciuta su cui adagiare la fronte... esiste una differenza abissale fra il sogno e l'illusione. Io sogno.
    -Il tuo ultimo grande viaggio- è il mio primo passo. Ho molto da imparare, ho bisogno di tempo.
    Questo tuo pezzo è meraviglioso.

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