28 giugno, 2012

la colonna eterna, di vitobenicio zingales

la colonna eterna.

ad un anno dalla "statale", la colonna, da ernesto a pancho, da me ad obelix, mosse da quel "famoso tracciante miliare".
era il giorno della "sacra adunanza". ad un anno esatto dal mio "ultimo bitume", ernesto, convocò solennemente la fratellanza. da quel giorno, dall'ultimo tratto di strada attraversato in comune, le nostre vite, come paralleli ferrati, all'unisono, ma distanti, presero le "americhe" più diverse. storie.

vi sono cose per cui ne vale la pena e, credetemi, quel "genere di cose" sono talmente importanti che tutto il resto, compresa la vita -per quegli uomini che il mondo sa liberi- appare confluente e relativo all'anima del "grande fiume".

"allora?"
"allora, cazzo cosa?"
"ma la vita, no?"
"come la vedi?"
"lasciamo perdere?"
"si ... facciamo strada ..."

alcune di quelle cose, vivono per le platee più o meno illuminate del mondo e in mezzo, brillante più che mai, è quel "grande fiume": la strada. in e per essa, trascorro gran parte del mio tempo, indovinando i "sentimenti della pioggia" o il "rammarico del vento" ogni volta che l'asfalto confessa al cromo le allusioni all'andare o le allegorie del restare.

storie.

"fratelli, scavate piano ... e fissate in mente questo istante. sappiate custodire, dentro la vostra memoria, questo momento ... ogni giorno è un rinascere e nessuno, tra noi, è così perfetto da giudicare l'altro. la tolleranza, come la pazienza, è il fondamentale della forza. jester, procedi ... "

ad un passo dalla pietra miliare, al di sotto dell'ombra gettata dal "77+700", erano, ancora intatti, l'anello e il "rango", come quel cielo di vento che un SaF ama raccogliere tra le semplici pretese del "grande cammino".

ci sono cose che il viaggiatore sa essere oltre la vita e per alcune di queste, il libero viandante, varcherebbe le soglie dell'impossibile, sfidando i teoremi del proibito ... e, statene certi, ciò che muove il pendolo del sentire, non è follia, ma una sorta di alchemica spinta. nello spirito del viaggiatore dimora quel genere d'impulsi che, se ben sollecitato, riesce a trasformare l'uomo, che per convenzione "lo riveste", nel più instancabile dei camminanti: l'inseguitore di vento. per questa rara stirpe di uomini, il mondo è sempre fanciullo e non v'è altro, tra paralleli e meridiani, che possa essere bello più dell'"azimuth dell'ennesimo".

io sono nato libero, come le idee e la fede, oltre la vita che in dignità mi appartiene. non importano le distanze, non importano gli stati che attraversi, non importa il mezzo con cui procedi ... è ciò che il tuo spirito reca in viaggio a fare del tuo cammino, "il viaggio". ognuno di noi, del resto, ha la sua "santiago" e per il proprio cammino, passo dopo passo, solca il mondo per avvicinarsi a dio, a sè stesso o all'emblema di un sogno. ricordo le parole di un sapiente: nei quattro mari siamo tutti fratelli ... e il viandante, come il pellegrino, consacra il passo, dall'altrove, al poliedro quotidiano, tanto alla fede, quanto alla propria vivente idea.

dal giorno della "statale" all'"istante dell'adunanza", i SaF hanno attraversato l'"universo" e secondo quelle eterne regole, da cui, tra le galassie, promane matematica bellezza: errore e caso. alcuni, tra noi, dagli scaffali dell'esistere, hanno sottratto caos, altri hanno preferito restare "soffi" tra le "gobbe" ocra del transumante "h'sum", il vento africano di al zafrane. il sopportabile e l'incontenibile, alla fine, hanno trasmutato i "metalli" posseduti, in rame, spesso ... in oro, talvolta.

"fratelli, camilo ha vissuto la sua degna sosta ... e io, come voi, ho attraversato la vita, tra risalite e orizzonti diversi. la fratria, unita ieri, per il volere di dio e per l'acciaio legante delle "20 pietre", oggi risplende al sole più che mai. a noi rimane ben poco, ma la colonna è eterna! camilo: a te la parola di passo ..."

"presidente: con onore e rispetto, per il volere di dio e per le "20 pietre", la colonna è tua. con forza e prudenza, conducila al sole di sparta."

"indossa l'anello e il rango, l'uno ti appartiene alla nascita, l'altro non ti ha mai lasciato. fratelli, si fa strada."
"SaF!!!"
era caldo e come sempre puzzavamo di farfalle. i nostri incendi furono, ancora una volta, innescati e, come portatori di un sacro evento, riprendemmo il dosso dalla cuspide del diamante: la strada. quelli che mossero cielo e cilindri, su quel tratto di mondo, erano uomini fatti di vita. uomini liberi, erano storie.

ernesto, io, skrew, narcos, hank, tig, hammer, jester, pancho, obelix e gli ultimi due randagi arrivati ... "m." e "g."

la colonna mosse compatta, come falange d'acciaio, tra mondo fanciullo e sicane biondanze. e gli inseguitori di vento, dal primo all'ultimo, ne sono certo, nel giorno dell'adunanza, compiacquero gli dei.

parola di camilo.

con onore e rispetto

SaF


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