nel suo archivio erano numeri e grammatiche di ricordi preziosi. tutto appariva concorrere alle comuni esigenze del buio, fatta eccezione per quel dizionario di farfalle, sfogliato al medesimo convincimento e aggrappato a quell'unico filo di variabili vuote. ogni scaffale classificava una creazione incompleta e le distanze, tolte le maschere agli arcobaleni, esaurivano nel volo di un paradigma imperfetto: "la frenesia delle delusioni", così intendeva quella sequenza di rivincite bianche. marco sanchez inseguiva l'ultima farfalla, percorrendo, tra millimetriche cattedrali di polvere e geologie interminabili di ripetute sconfitte, il sapore di quelle impossibili scalate.
ma era libero ... di dividere il futuro, tra l'archivio e l'intendere irreale di quella eucaristia d'ali.
vbz
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