13 febbraio, 2013

l'altro lato del dove, di vitobenicio zingales

l'altro lato del dove
nell'attutirsi di quel quando, tra predicati di nicotina elettronica e desinenze di variabili propositi, era il medesimo scomporre in piccoli pezzi di tiepidi sebbene. "rimani?", chiese. "non posso", rispose. compatibile a quel lascito di giorno contabile, recuperò calzini e promesse con lo stesso gesto con cui il toccare era meno di dio, ma più potente del classificare miracoli. dall'altro lato del dove, giustappunto sul bordo di quell'ergastolo sdentato, riordinò cipria e rinunce con la stessa audacia con cui l'inghiottire misurava quell'impareggiabile astronomico sottosuolo. "ci vediamo?", propose. "ti chiamo", concluse.
restarono il dove e un'omelia d'orgasmo ... da conteggiare alla prossima coscienza del quando.
vbz

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