ostia, di vitobenicio zingales
ostia
era sangue misto a fendenti, un dubbio quasi d'orgasmo. erano vene di un dirsi in ginocchio, un sorso di confidenze cannibali per coltelli benedetti alla carne. era quell'amarti morire in fondo al palato del tatto, il generare dell'ostia nel frattempo del getto.
vbz
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