Non sono un critico cinematografico “qualificato” quindi userò l'unico mezzo che conosco, per raccontarvi non la trama del film (quella spero la scoprirete da soli andando al cinema) ma, ciò che ho visto “usando” il cuore. Sembra quasi che sia il film stesso a decidere per te; non si può vederlo se non, attraverso i sentimenti ed i colori che ognuno di noi vorrà accostargli. Io ho visto il rosso, quando si è riaccesa la forza del desiderio di riscatto. Il giallo vivo, nei ricordi che affiorano, brucianti e malinconici dei protagonisti e in quel gesto che, un Maestro Direttore d'Orchestra, Andrei Filipov (Aleksei Guskov), mai vorrebbe fare: spezzare le bacchette.
Il verde vibrante, nella Musica, qualcosa di assolutamente perfetto e vitale così come un prato in primavera. E in fine il viola che, non è il blue di un cielo nitido ma, è sempre un colore dell'arcobaleno: è in lei, Anne Marie Jacquet (Melanie Laurent) la speranza che diventa possibilità. Il regista rumeno Radu Mihaileanu, autore di altri successi (ricordate “Trein de vie”?) riesce ad affrontare ne “Il concerto”, una tematica angustiante quale, la deportazione nei campi di confino (nei gulag o a svernare in Siberia) di ebrei e gitani nell'Unione Sovietica durante il regime di Breznev ovvero, dell'ultima Russia pre- Gorbaciov, con una delicatezza tale, da fare dimenticare per un attimo la tristezza che circonda le vicende di un gruppo di musicisti ebrei, accusati di avere commesso atti anti-sovietici e, a causa dell'ostracismo imposto, relegati ai margini della società, costretti ai lavori più umili.
La storia si snoda in modo raffinato, ti avvolge con la sua superba musica, inizialmente con le note appena accennate del concerto n°21 in Do+ a Mozart, musa ispiratrice di Tchaikovsky, per continuare tra le note di Mahler e, concludersi con il sublime concerto n°35 per violino ed orchestra appunto di Tchaikosky. Musica, Arte, Amicizia, Amore, Diversità, Dolore ed anche Umorismo, tutti elementi che rappresentano ogni personaggio della storia, apparentemente slegati fra di loro, resi inermi dalle ferite del tempo da quello che mai si pensa, possano ancora realizzare invece pian piano insieme, amalgamandosi sapientemente tra loro, riuscendo a dare vita alle loro vite e commuovendo di positività.
Piccola curiosità: mi chiedo perchè mai, in Italia, questa pellicola, non abbia avuto un adeguato battage pubblicitario, diversamente da altri film che, potrebbero sul serio rimanere anonimi.Il film ha ricevuto sei nomination ai premi Cezar..... gli Oscar francesi.
Piccola curiosità: mi chiedo perchè mai, in Italia, questa pellicola, non abbia avuto un adeguato battage pubblicitario, diversamente da altri film che, potrebbero sul serio rimanere anonimi.Il film ha ricevuto sei nomination ai premi Cezar..... gli Oscar francesi.
Lucenera
Sono stata incuriosita da questo film dal primo momento in cui ho visto il trailer (e sentito la battuta stupenda "conoscerla è per me una grande ...erezione"! :P) ma la tua recensione mi ha fatto convincere ancora di più! mi piace il modo in cui ha "colorato" la tua visione! :)
RispondiEliminane "il concerto" è quella sorta di canone inverso, laddove la vita vive solo e soltanto per quelle note disegnate fuori dal suo originario pentagramma. o come se si volesse leggere al contrario la vita: da quando si muore, da quando si ricorda. e in ciò che hanno letto i tuoi occhi, complimenti per la recensione, viene fuori il dramma-virtù della "nota sospesa".
RispondiEliminala musica sa veicolare la drammaticità degli eventi con una tale forza e leggerezza al tempo stesso, impossibile da paragonare con altre arti. non ho visto questo film, non so perchè... non mi ispirava. e soprattutto pochi elementi di giudizio a mia disposizione: zero passaggi di trailer o altro ad esso legati!!!!
RispondiEliminai campi di confino meno cool di altri movies!!!