26 maggio, 2010

Metti un pomeriggio con Piotta...

Metti un pomeriggio con” Continua il suo viaggio, speriamo lungo, con l’intervista al cantautore romano Tommaso Zanello, in arte Piotta. Anche stavolta la musica è il legante che raccorda le parole, le memorie e soprattutto i sorrisi di un popolo che rinasce ancora, come ogni 23 Maggio. Per non arrendersi…
Così come D’Impatto ha raccontato lo scorso 23 maggio, quest’anno la Sicilia si è tinta dei toni forti e colorati delle tante iniziative organizzate per ribadire in modo gioioso la nostra voglia di Capodanno, sì… avete capito bene, di nuovo inizio.
Come diceva Fabrizio De Andrè… In direzione ostinata e contraria!!!
Buona lettura!!!


1. Falcone diceva “Bisogna compiere fino in fondo il proprio dove”. Quando senti di aver compiuto fino in fondo il tuo?

Quando ho incominciato a fare musica, ho iniziato così... Scherzosamente, sui banchi di scuola al liceo e non pensavo mai e poi mai che potesse diventare un lavoro vero e proprio, con un pubblico vasto… Quando ho preso coscienza di ciò… E ne ho preso coscienza perché, per quanto suonassi in giro, poi è scoppiato un successo nazionale e ho capito che era il caso di dare un valore in più al microfono che avevo in mano… Che non fosse solo un oggetto per intrattenere, ma anzi che veicolasse anche dei messaggi. Può sembrare anche banale, ma il prendere coscienza è la cosa più difficile. Anche perché all’inizio ti ripeti… Faccio musica, ma chi mi ascolterà… Quindi alla fine hai il diritto di avere il microfono in mano e quella può essere una grande valvola di sfogo, ma anche il dovere di usarlo per qualcosa di utile. Nel tempo infatti, ho scritto testi molto diversi dai primi, ad esempio il brano per il VDay, oppure la Grande Onda che è stata utilizzata dai ragazzi dell’Onda per protestare contro la riforma Gelmini; nell’ultimo album poi, abbiamo realizzato una canzone con 99 Posse, Punkreas, Adriano Bono contro il nucleare in Italia. In particolare tutto l’ultimo disco “S(u)ono diverso”, dalla prima alla dodicesima traccia, è fatto di canzoni che affrontano un tema, tra quelli che più mi stanno a cuore, temi sociali e politici: dalla meritocrazia al razzismo, dalla televisione oggi all’ambiente.

Il mio dovere quindi è nel lavoro che faccio, che potrà sembrare strano… Fatto di molta passione, ma pur sempre un lavoro. Facendo ciò che faccio, sentirmi utile e affrontare un percorso di crescita individuale prima e collettivo, poi... Almeno spero (ride).



2. Quanto contano, in giornate come queste (23 maggio 2010), le istituzioni e quanto la partecipazione della gente comune?
Conta molto di più la gente comune, anche perché penso che sia quella che lascia il segno anche nei confronti di chi rappresenta la criminalità… Ho sempre in mente l’immagine del mafioso che viene arrestato… Se la gente gli fischia ed esulta per l’arresto… Anche lui, che ne è il protagonista, prende coscienza che non è tutto come pensava, non è tutto sotto controllo… Del resto poi, l’unione delle persone poi, la collettività unità, che insieme si sente forte… Bhè, non c’è nulla che tenga… Potremmo scomodare esempi come la Rivoluzione Francese, ma altri più recenti…
Vero è che c’è stato anche un caso contrario… Mi riferisco a Reggio Calabria in cui si vedeva che il criminale veniva osannato e la cosa ha fatto notizia… Ma riguardando le immagini non è che si capisse proprio questo… Erano tre persone su trecento e probabilmente parenti stretti…
Comunque, per fortuna, da alcuni tempi, siamo abituati a reazioni forti da parte della gente di fronte a questi avvenimenti!



3. Come si percepisce il 23 Maggio al di fuori della Sicilia: soltanto una ricorrenza “istituzionale” o qualcosa di diverso?

Secondo me, l’importanza della data arriva dappertutto. Sarà probabilmente poi letta in maniera differente. Viverla nel quotidiano, non è la stessa cosa che farlo attraverso i media... Soprattutto da Roma in su… Napoli ha poi la sua realtà, per certi versi affine. La Puglia e la Calabria abbastanza… Paradossalmente il peso della criminalità si sente più a Milano che a Roma… I tanti sospetti su appalti ecc… A Roma meno, perché ci sono altri poteri molto forti… I poteri forti fanno sempre a meno di pestarsi i piedi a vicenda, ma fanno si che si possano spartire la torta.
Detto ciò, la ricorrenza arriva forte più che mai e viene poi vissuta in modo diverso. Si sente ed è ricordata. Anche attraverso la musica… Ricordo ad esempio, la canzone che Jovanotti scrisse, mi pare con Luca Carboni, subito dopo i fatti… La musica non ha potere, ma può raccontare emotivamente quello che le persone pensano.

Tommaso Zanello, in arte Piotta, «ha superato le barriere del genere, il modo di fare e pensare il rap così come lo conosciamo. Ecco che dopo 10 anni di carriera Piotta è pronto per una nuovo ciclo, per essere protagonista di quella rivoluzione musicale di cui molti parlano non sapendo che altrove una piccola rivoluzione è già cominciata. In Il sound grezzo di chitarra e basso, si sposa con liriche e concetti socialmente attenti al difficile momento della nostra inciviltà. Un mix di rap, rock, elettronica. Ritmiche aggressive, distorsioni, strumenti suonati ed un tappeto di beat che rappresentano il retaggio black maturato in questi anni. Non una semplice mescolanza di generi musicali, ma, come già si annuncia all'estero, siamo di fronte a una vera a propria contaminazione ed evoluzione di un genere ribattezzato post rap dagli addetti ai lavori più attenti. Accompagnano Piotta in questo viaggio, colleghi che con la loro presenza sottolineano e sono partecipi di questo fermento musicale: Roy Paci con la sua tromba impreziosisce l'autobiografica Stiamo Tutti Bene, le chitarre degli spagnoli Ska-P accompagnano la combattiva A Testa Alta, la batteria dei Rezophonic da il tempo alla forza polemica di Sabotaggio e la produzione degli Assalti Frontali lo accompagna nella struggente 22-05-08 (data dell incidente mortale che ha coinvolto a pochi passi da casa dell artista i giovanissimi Alessio Giuliani e Flaminia Giordani). Infine Lucariello infonde e racconta in Scappa tutta la tensione della Napoli d'oggi mentre l’amico Andrea Ra coautore dell'irriverente Ti Amo, Ti Odio. Il tutto arrangiato e prodotto dallo stesso Piotta e da Ra-B». (fonte: comunicato stampa “S(u)ono diverso”)

Elisabetta Costantino
Foto concerto: Andrea De Luca
Foto cover: Ufficio Stampa NextPress

3 commenti:

  1. Già dai tempi del Supercafone si intuiva che non sarebbe stata una meteora...
    Una bellissima intervista con un personaggio interessantissimo...

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  2. grande intervista e poi con un personaggio come er piotta ... grandi elisa ed andrea ... ma dove le trovate tutte 'ste energie?

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  3. grazie ad entrambi per la stima e il sostegno che ci date! le troviamo le energie per farlo girare questo bellissimo blog... che lo conoscano tutti e che tutti possano non dover dire...D'Impatto...me lo so perso!!!!
    @peppe: è vero. di spessore tommaso. supercafone...uno dei tanti misunderstanding della musica!!!

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