In Baaria ho rivisto la vita dei miei nonni, dei miei genitori, dei siciliani. Quei valori con cui nel bene e nel male siamo cresciuti e che oggi molto spesso perdiamo di vista. Questo film mi ha lasciato l’amarezza per quello che eravamo e per quello che siamo adesso, ma non un’amarezza fine a sé stessa, un’amarezza che fa riflettere, un’amarezza che deve spingerci a far sì che quel mondo dei nostri nonni, possa continuare a vivere nonostante il tempo, perché quello che conta non è certo l’aspetto attuale di Baaria e della Sicilia in generale, ma ciò che anima il cuore di ognuno di noi. Ecco che allora quest’amarezza si trasforma in speranza, nella speranza che quell’immenso tesoro di tradizioni, passioni, sofferenze, voglia di vivere che questo film ha cercato di farci esplorare possa ancora costituire per noi siciliani un bagaglio indispensabile nel viaggio della vita. La capacità di ridere mangiando un misero pasto come pane e cipolle, il sapersi divertire con poco, grazie ad una scorribanda in campagna alla ricerca di un pò di frutta, il valore della famiglia intesa non solo in senso stretto, ma come famiglia allargata (il paese era come una grande famiglia) cose in apparenza semplicissime che purtroppo non riusciamo più a fare! Basti pensare che sempre più spesso gli aspetti che ormai pervadono la vita di molti giovani sono la depressione e la noia. Crediamo di avere tutto e invece non abbiamo niente, i nostri nonni non avevano niente, ma avevano tutto!
Aldilà del fatto di essere baariota, vedere Baaria non ha suscitato in me solo sentimenti di nostalgia per i posti che conosco e che fanno parte della mia infanzia… Baaria va davvero oltre quei posti e parla di luoghi e di relazioni, in una parola della vita, ed offre molti spunti di riflessione su ciò che siamo stati, su ciò che siamo e su cosa possiamo essere… il filo conduttore di tutto è la passione… il coinvolgimento e l’intensità con cui ogni personaggio vive ogni momento. Attraverso un approccio poetico, Baaria è un voler scuotere una realtà siciliana che oggi si scorda del suo passato: ignora gli errori già commessi e ne continua a commettere di uguali… e dimentica la ricchezza del vivere con determinazione la scelta di un ideale e del condividere con gli altri un sogno. Una realtà, non solo siciliana, che rischia di perdere quei valori che ci fanno “umani”.
Penso che il film non abbia alcuna pretesa di rivelare chissà quali verità a noi sconosciute… è semplicemente poesia che entra dentro perché parla proprio di NOI e della nostra memoria… forse abbiamo animi pigri,"…abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi…la macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà…pensiamo troppo e sentiamo poco…."(Charlie Chaplin in ‘Il Dittatore ’, 1940) e di conseguenza non facciamo nulla… forse abbiamo bisogno di svegliarci ogni giorno, anche attraverso un film, di conoscere e di capire la realtà…per poter scegliere il nostro sogno e inseguirlo!
video charlie chaplin "il grande dittatore"
... e hai ragione cara laura... baaria andava aldilà di quella che era in origine la porta del vento ... e con poco si riusciva a rendere grande la vita ...
RispondiEliminaamarezza sì...ma anche orgoglio...orgoglio che ancora una vita possa essere raccontata attraverso il sogno. anche se poi...è in agguato la realtà.
RispondiEliminafinalmente ho visto baaria...
RispondiEliminatra le risate amare, rimane la malinconica solitudine di un uomo che crede e combatte per un'idea, consapevole che nulla cambierà!